Destiny si prepara alla sua uscita annuale con una nuova espansione che dovrebbe portare un sacco di novità per il titolo di Activision e Bungie, sia in termini di storia che di modalità: non nascondo che dopo il trailer dell’altro giorno trasmesso durante la conferenza Sony dove si vede Ulder Sov, principe degli insonni, uccidere il pistolero Cayde-6 ovvero uno dei personaggi più amati della saga. Abbiamo provato il titolo sia nella sua modalità storia che nella nuova modalità mltiplayer “The Gambit”.
Sul contenuto della storia presentata nella demo non ci addentreremo più di tanto nei dettagli, vi basti sapere che la prima missione si chiude proprio con quella scena che ha fatto male al cuore dei fan, tant’è che al di fuori della fiera di Los Angeles è stato allestito un altare improvvisato in sua memoria. Reazione forse eccessiva ma che fa capire quanto un evento del genere ha avuto impatto sulla community dei giocatori anche se narrato tramite una cinematica di meno di un minuto: nonostante la componente narrativa non sia mai stato un punto forte dei due titoli Bungie, il legame creato fra i giocatori ed alcuni dei personaggi presentati nel corso degli anni si sono rafforzati di anno in anno. In ogni caso, vi basti sapere che Ulder Sov, fratello della regina degli Insonni Mara Sov ritenuto morto a seguito dello scontro con Oryx, ha ucciso il Kell del casato dei Re per poter comandare su tutti i Caduti dell’universo e portare avanti il suo piano ancora sconosciuto.
Abbiamo approfittato della missione storia giocata in solitaria per provare un po’ la grande novità di gameplay presentata con questa espansione, ovvero l’introduzione dell’arco fra le armi: si tratta di un’arma estremamente versatile, letale e silenzioso, caratteristiche che lo rendono molto utile sia in PvP che nelle missioni della campagna, ma ancora non possiamo stabilire con precisione quanto quest’arma avrà impatto sul gioco. Ogni classe ha ricevuto una nuova sottoclasse: abbiamo giocato con il cacciatore provando quindi la nuova sottoclasse di Vuoto, trovando però diverse similitudini con le Lame ad Arco sia per quello che riguarda i potenziamenti attivi e passivi sia per la super praticamente identica. Non erano inoltre presenti gli Infami, la nuova (finalmente) razza che affiancherà le altre quattro esistenti rimaste per troppo tempo invariate.
La modalità Gambit invece è un’assoluta novità delle modalità multiplayer del gioco: si tratta di un PvEvP dove ciscuna delle sue squadre salvo in rare occasioni non potrà interferire direttamente con i giocatori dell’altro team, ma si scontreranno in due arene separate popolate da minion controllati dall’intelligenza artificiale: per ogni minion ucciso il giocatore guadagnerà un punto e quando la propria squadra raggiungerà determinate quote di punti esse libereranno un mini-boss nell’arena dell’avversario come elemento di disturbo. Arrivati a 75 punti la squadra dovrà affrontare un boss e, una volta battuto, la partita sarà vinta: sporadicamente appariranno dei portali nella mappa che permetteranno ai giocatori di un team di invadere l’arena dell’altro team e portare a casa qualche uccisione: tali uccisioni sono un elemento di disturbo che si traducono con la rigenerazione della vita del boss avversario rendendo quindi più ostico il raggiungimento dell’obiettivo finale. La modalità è una buona idea ed anche al sua realizzazione è più che soddisfacente, una variazione sul tema per portare un nuovo tipo di esperienza multiplayer, ampliando così l’offerta proposta dal gioco, ma rimangono diverse perplessità sull’interesse a lungo termine che tale modalità potrebbe avere. Per il momento rimaniamo in attesa di avere più dettagli sul gioco prima della sua uscita fissata per il 4 di settembre.