In quella che è stata una vera e propria estensione della conferenza Sony dell’anno scorso, torna a mostrarsi il titolo più atteso in assoluto della line-up Playstation, God of War. Una lunga sezione di gameplay, seguita da un trailer che mette in mostra i muscoli della nuova produzione di Santa Monica sembra puntare sempre di più verso un reboot mirato a rivoluzionare, e forse chiudere, la saga di uno dei personaggi più iconici degli ultimi vent’anni.
Il nome di Kratos, ancor più di God of War, porta con se un imponenza che solo un personaggio iconico può trasmettere. L’annuncio di un nuovo capitolo dedicato ad uno dei personaggi più violenti della storia dei videogiochi ha scosso le fondamenta dello Shrine Auditorium. Un Kratos stanco, invecchiato ma più forte che mai alle prese con un ragazzino in un mondo molto lontano dall’antica grecia. Il ritorno di God of War va a rimarcare quanto sia difficile proporre un franchise nuovo con la stessa solidità e, un po’ guidati dalla prudenza, un po’ dalla paura, la figura di Kratos è dura a morire ed a molti va bene così.
Durante la conferenza di Sony dell’E3 2017 abbiamo potuto vedere alcune meccaniche di gioco in azione, la sorpresa più grande non sta nel cambio totale di setting e di impostazione, che ricordiamo si sposta da un Action puro a qualcosa di simile ad un Adventure/Rpg, bensì gli evidenti cambi di rotta per quanto riguarda il sistema di combattimento. Dimenticate le velocissime combo acrobatiche tipiche di God of War, la nuova produzione di Santa Monica mira a proporre uno stile di gioco più lento, pesante e complesso.
In linea con l’età di Kratos, i colpi rapidi e letali delle lame del caos vengono sostituiti con una più lenta ma altrettanto efficace ascia che vibra colpi pesanti come a voler simboleggiare la stanchezza del protagonista principale in totale contrapposizione con l’agilità e la rapidità del giovane figlio. Non va perduta invece la possibilità di cambiare armi, durante il trailer abbiamo assistito alla comparsa di uno scudo di fattura chiaramente nordica dal carattere quasi nanico che sembra trarre ispirazione dalle strutture misteriose di The Elder Scrolls. Un sistema di combattimento basato su agganci, parate e schivate avvicina God of War ad una concezione più “soulsiana”, allontanando forse i fan del Button Smashing in favore di un approccio più pensato, magari anche per quanto riguarda le boss fights. Il ruolo e la figura di Atreus, ovverro il figlio di Kratos, hanno un impatto importantissimo sia in termini di narrativa che di gameplay. Il ragazzino sarà infatti parte integrante dei combattimenti, stordendo e rallentando i nemici grazie alle sue abilità. Una dualità padre figlio che simboleggia il tramonto del vecchio in favore del nuovo potrebbe portare con se un messaggio molto importante per il destino della serie, come un degno addio che abbraccia il futuro senza dimenticare il passato.
Anche da un punto di vista puramente narrativo God of War sembra aver cambiato nettamente direzione rispetto ai capitoli precedenti, proponendo un carattere narrativo più dettagliato che da grande importanza ai personaggi che compongono l’avventura. A differenza della più prosaica narrativa dei Gof of War che conosciamo, il nuovo capitolo della saga sarà infatti farcito di personaggi secondari molto importanti lasciando spazio a dialoghi e profondità laddove un tempo c’era soltanto guerra e massacro. L’ira di Kratos sembra essere parzialmente pacata, sopita fino al momento del combattimento, al posto del sanguinario fantasma di sparta troviamo un personaggio più mite, aperto al dialogo ma sempre scontroso, pronto ad impugnare l’arma. Un evoluzione che sembra essere sempre più naturale man mano che si esplorano le sezioni di gioco mostrate, resta ancora un mistero tuttavia il modo in cui Kratos arrivi alle vicende raccontate nel titolo che sembra essere collocato in un periodo temporale molto lontano da God of War 3. Non sembrano mancare le sezioni più esplorative che propongono scalate e arrampicate, come se Santa Monica facesse l’occhiolino a Naughty Dog ispirandosi ad Uncharted per quanto riguarda il setting esplorativo mentre attinge da The Last of Us per quanto riguarda la dualità padre-figlio. Il tutto è stato chiuso in un insepugnabile “Early 2018” anche se la speranza era quella di mettere le mani sul titolo anche quest’anno. Anche questa volta, non ci resta che pazientare ed attendere il ritorno di uno dei personaggi iconici più amati degli ultimi vent’anni.
ASPETTATIVE:
- Sistema di combattimento molto interessante
- Narrativa evoluta e matura
- Rivedere Kratos è sempre un piacere
DUBBI:
- La natura stessa di God of War è messa in aperta discussione
- Troppi cambiamenti potrebbero indispettire i fan più incalliti