Halo Infinite è protagonista di un severo editoriale del reporter Tony Polanco, di Tom’s Guide, che ora andremo a riportarvi in seguito in una forma più sintetica e commentata. Se desiderate leggere l’articolo originale al completo, potete farlo al link fonte di questo articolo – avvisiamo chi desiderasse farlo che l’articolo è in lingua inglese.
Halo Infinite è la prova che Microsoft dovrebbe togliere la serie a 343 Industries per passarla altrove:
“Halo Infinite è stato flagellato da una serie di sfortunati eventi fin dal giorno del suo annuncio. Dal rinvio di oltre un anno, passando per l’infame “Craig” meme, numerosi problemi di online syncing, la frustrante progressione del sistema del battle pass, e la mancanza al lancio di modalità come la Forgia o la campagna cooperative” – Con queste parole si apre l’editoriale, che in chiusura del primo paragrafo definisce “un completo disastro”.
Prosegue dunque ammettendo che per quanto sia vero le modalità mancanti al lancio siano in arrivo, ci sono anche notizie tristi come la rivelazione che la cooperative in spilt-screen è “ufficialmente morta”. Si passa poi a biasimare 343 Industries, la compagnia che che ha ereditato il franchise dopo che i creatori originali, Bungie, ruppero i rapporti con Microsoft, e secondo l’articolo “oltre dieci anni dopo debbono ancora consegnare un Halo che sia eccezionale”.
Nonostante egli stesso ammetta che i capitoli della serie di 343 Industries siano godibili, prosegue invitando i fan a essere onesti con se stessi e ammettere che dal passaggio di studio i titoli non hanno mai più brillato, come destinati a una lenta ma costante caduta. Cosa “particolarmente triste se si pensa che una volta la serie era considerata uno dei picchi del genere sparatutto in prima persona”.
Si critica poi il fatto che nonostante 343 Industries abbia avuto molte opportunità di mettere la serie Halo sui giusti binari abbia sempre fallito nel farlo. Invita poi al passo logico successivo: per salvare la serie, Microsoft deve passarla nelle mani di un differente sviluppatore. Il reporter si spende poi in un riassunto della storia del franchise, sottolineando le grandi cose compiute ai suoi albori nelle mani di Bungie e poi il crollo dopo il passaggio a 343 Industries.
Critiche rivolte anche ai tentativi di far rivivere le vecchie glorie, come la Halo: The Master Chief Collection, che nonostante abbia reso giustizia alla porzione a giocatore singolo dei titoli coinvolti, era debole dal lato multiplayer a causa di vari malfunzionamenti, cosa secondo lui inaccettabile poiché la serie a suo tempo si fece una fama anche per via del suo “comparto multiplayer che dava dipendenza”.
Si torna infine su Halo Infinite, che seguendo la curva del progressivo crollo è a oggi il punto più basso della serie (secondo Polanco quantomeno, ndr). Critcato anche come, nonostante oltre un anno di rinvio sulla tabella di lancio originale, il gioco sia debuttato in una forma problematica, castrata e vuota – mentre con il rinvio era lecito aspettarsi un gioco molto ben rifinito e ricco.
L’articolo si conclude invitando a immaginare come potrebbe essere la serie se concessa ad altri studi, come per esempio id Software o Infinity Ward. Ebbene lettori, cosa ne pensate?