Vent’anni passano in fretta e Alone in the Dark, la serie più longeva che ha fatto la storia degli horror, ne è la prova. Dopo un lungo periodo di silenzio e di dubbi, in occasione della notizia ufficiale di un nuovo Alone in the Dark, annunciato da THQ Nordic, abbiamo deciso di ripercorrere la storia della saga per darvi l’opportunità di sapere qualcosa di più sui titoli passati.
Alone in the Dark: il primo survival horror
Il primo Alone in the Dark risale al 1992, ideato da Frédérick Raynal e sviluppato da Infogrames, in italia distribuito da C.T.O. . E’ generalmente considerato il primo videogioco di genere survival horror della storia dei videogiochi, nonostante alcuni esperimenti già fatti in quegli anni tra i quali figurano Haunted House, Sweet Home e Mystery House. Alone in the Dark ha creato la formula moderna dei survival horror che sarebbe poi stata reinterpretata da tutti i Resident Evil fino al quarto episodio.
Ispirato dai film dell’orrore degli anni ’70 (George Romero, Dario Argento etc.) dai quali venne l’idea di sviluppare un gioco con degli zombie dove i protagonisti dovevano cercare di sopravvivere, vi si aggiunsero poi elementi di sfondo come l’occulto e l’esoterismo ispirati al gioco di ruolo The Call of Cthulhu di H.P. Lovecraft, di cui Infogrames deteneva i diritti. Inizialmente il gioco doveva vedere il protagonista avanzare in una villa completamente avvolta nell’oscurità, potendo contare solo su dei consumabili a tempo. La trama scritta da Hubert Chardot (scrittore per 20th Centry Fox) diede il titolo definitivo ad Alone in the Dark, allontanandolo dall’idea di far parte di una trilogia inserita nel contesto lovecraftiano e nella storia di altri due titoli, Shadow of the Comet e di Prisoner of Ice.
Il prodotto finale ci permette di scegliere tra due protagonisti, Emily Hartwood od Edward Carnby. La trama è per sommi capi la seguente: 25 Agosto 1924, Louisiana. Jeremy Hartwood, artista di fama, viene trovato morto suicida nella propria villa, Derceto, secondo molti infestata. Le indagini della polizia si concludono rapidamente, il caso viene chiuso ma la nipote di Jeremy, Emily Hartwood, non è convinta dei fatti e lì si reca trovandosi imprigionata. Allo stesso tempo il detective Edward Carnby viene assunto per setacciare il posto, subendo la stessa sorte. Purtroppo il primo Alone in the Dark è privo sia di filmati che di dialoghi, quindi la scelta del personaggio è principalmente estetica.
Alone in the Dark, in quanto primo prototitpo del survival, utilizza molte soluzioni che verranno poi riprese dal primo Resident Evil nel 1996: è possibile vedere la salute del personaggio e selezionare le azioni per interagire con l’ambiente dall’inventario – Combattere, Aprire/Cercare, Spingere, Chiudere e Saltare. Il secondo capitolo della serie (1994) intitolato Alone in the Dark 2 è invece molto più story driven, con dialoghi scritti a schermo e didascalie. Cambia anche il setting, sempre sovrannaturale ma meno lovecraftiano e più gangster. La serie comincia a discostarsi molto dal gameplay del primo gioco, votandosi all’azione e alle sparatorie. Una tendenza confermata dal terzo capitolo uscito nel 1995 che espande armi e inventario.
Alone in the Dark: The New Nightmare
Alone in the Dark: The New Nightmare è il quarto capitolo e il primo riavvio della serie omonima. Il gioco è stato sviluppato da Darkworks e Infogrames lo ha rilasciato per PlayStation, GameBoy Color, SEGA Dreamcast e PC nel marzo 2001. A settembre, Spiral House ha rimasterizzato il gioco per Playstation 2 per il mercato europeo. Nel 2013, la versione per PC è approdata su Steam. Il gioco non è un sequel della trilogia originale, ma un reboot del primo capitolo ambientato ai giorni nostri (2001) e non ha nulla a che vedere con i vecchi giochi. L’avventura è divisa in due parti interconnesse, seguite separatamente da Aline Cedrac ed Εdward Carnby, quest’ultimo diverso fisicamente e caratterialmente, ma ispirato al personaggio originale. La trama segue: nell’ottobre 2001, l’investigatore privato Charles Fisk viene trovato morto a Shadow Island, proprietà della ricca famiglia Morton al largo della costa del Maine.
Il suo collega e amico Εdward Carnby inizia ad indagare sull’omicidio risalendo a Frederick Johnson, agente di Bureau 713, un dipartimento che tratta di casi a sfondo paranormale. Johson, per conto del responsabile Christopher Lamb, aveva assunto il detective per un’indagine relativa a tre antiche tavolette di legno appartenenti alla civiltà nativa degli Abkanis, ritrovate su Shadow Island da Obed Morton, professore di antropologia che vive e lavora sull’isola. Carnby prende il posto di Fiske e riapre le indagini, così da scoprire cosa sia realmente accaduto al suo amico. Il detective viene quindi incaricato di scortare e proteggere Aline Cedrac, una giovane professoressa assunta per il recupero delle tavolette e per la loro traduzione. Aline sospetta che Morton possa essere il padre che non ha mai conosciuto.
La notte del 31 Ottobre 2001 i protagonisti partono a bordo dell’idrovolante November 09. Carnby mette in guardia Aline e le propone di rimanere in contatto con un walkie-talkie. Arrivati nei pressi della destinazione, una creatura sconosciuta si arrampica sulla parte superiore del velivolo, danneggiandolo. Il pilota non riesce più a gestire i comandi così Carnby ed Aline si gettano fuori bordo dopo aver indossato i paracadute. Edward atterra in un bosco mentre la ragazza sul tetto della villa dei Morton.
A differenza di Alone in the Dark 2 e 3, The New Nightmare ripercorre le sue origini e si presenta al pubblico come un classico survival horror classico ambientato su un’isola misteriosa con molte vaste mappe esplorabili, nuovamente invase da inquietanti, aliene creature che rimandano alla tentacolare mitologia lovecraftiana. A questo punto si può notare come gli sviluppatori si siano fortemente ispirati alle meccaniche di Resident Evil 2 e 3, introducendo alcuni comandi (pulsante “ispeziona/esamina”) e telecamere con inquadrature fisse poste nell’ambiente, in cui il personaggio si muove attraverso delle schermate pre-renderizzate.
Alone in the Dark: Inferno
Nel 2008 la serie inizia a perdere l’approvazione del pubblico, fino a quel momento costante. Alone in the Dark: Inferno è difatti un vero e proprio sequel del terzo capitolo, che ignora completamente la trama e gli eventi del molto apprezzato The New Nightmare. Sviluppato da Eden Games e pubblicato da Atari nel 2008 per Xbox 360 e PC, Alone in the Dark “Near Death Investigation” (sottotitolo con cui inizialmente è noto) viene spietatamente cambiato sulle versioni Playstation 2 e Nintendo Wii, sviluppate da Hydravision. La versione per Playstation 3 che lo ribattezza col nome di Alone in the Dark: Inferno, è invece stata rilasciata nel novembre 2008 nella sua interezza e con alcuni contenuti aggiuntivi.
Nonostante parta con i migliori propositi, il tentativo di svecchiare la serie grazie al potenziale dato dalle nuove piattaforme PlayStation 3, Xbox 360 e Nintendo Wii non funziona a dovere. Alone in the Dark: Inferno abbandona le stanze claustrofobiche e gli spazi stretti per donare più libertà di movimento al giocatore, che però non viene premiato per il suo intento di esplorare gli ambienti. E’ possibile guidare solamente Edward Carnby come protagonista; la telecamera è in terza persona, perennemente posizionata alle spalle del protagonista, ma è possibile passare in modalità prima persona tramite la pressione di un tasto in qualunque momento del gioco. La prima persona è utile per prendere la mira e sparare, curarsi agendo in maniera mirata su ogni ferita, accendere le automobili e visualizzare l’inventario, che è rappresentato dal giubbotto aperto del protagonista. In Alone in the Dark: Inferno è preponderante la componente artigianale che spinge il giocatore a combinare oggetti anche inutili per ottenere delle variazioni più significative. Inoltre, è possibile giocare a qualunque capitolo (tranne quelli finali) sin dalla prima partita accedendo all’apposito menù, sacrificando alcuni oggetti dell’inventario: un filmato ci mostrerà il riassunto degli episodi precedenti. La forte deriva action con tempi di azione e caricamento lunghissimi è l’ennesimo colpo di grazia al titolo, ed evidenzia la confusione della direzione artistica.
Alone in the Dark: il reboot di THQ Nordic
Dopo la parentesi Inferno, il brand di Alone in the Dark è rimasto dormiente per anni, fino all’arrivo di un blando Illumination, uno spin off della serie totalmente action, senza protagonisti ma con classi ed un gameplay mal realizzato, la cui uscita nel 2015 ha posto un lungo stop alla saga dalle enormi potenzialità. Fortunatamente l’eredità è stata raccolta da THQ Nordic, che nel suo nuovo Showcase 2022 (di cui trovate l’articolo qui )ha annunciato ufficialmente la ripresa del marchio Alone in The Dark, con un reboot della trilogia originale. Questa nuova versione del titolo approderà sul mercato nei prossimi anni su PS5, Xbox Series X/S e PC, proiettando di nuovo il giocatore nei panni di Edward Carnby ed Emily Hartwood, impegnati a sopravvivere a Derceto Manor.Il team di sviluppo ha precisato che per giocare a questo reboot non è richiesta alcuna conoscenza preliminare dei titoli originali per goderselo, ma i fan della serie potranno ovviamente gustarsi alcuni rimandi alla serie.