Nintendo è tra le molte aziende, dell’industria videoludica e non, che in reazione all’invasione del territorio ucraino da parte della Russia di Vladimir Putin ha cessato le vendite sul suolo russo, al fine di palesare la sua opposizione alla guerra e privare la nazione dei suoi prodotti con cui alimentare l’economia. Una manovra compiuta oramai da quasi tutte le grandi aziende e che, a volte, può causare dei danni alle compagnie stesse. Non è però il caso della casa di Kyoto, che pare da questa politica stia subendo ben poche perdite.
Nintendo ha definito “trascurabili” i danni subiti escludendo il mercato russo, e intende tenere salda la sua posizione:
Se ne è parlato nel corso dell’82° assemblea generale con gli azionisti di Nintendo, nel corso di una sessione Q&A in cui la compagnia ha risposto alle domande dei suoi investitori. In tal sede è stato chiesto quali siano i piani della compagnia in relazione agli affari con la Russia, oramai fermi da inizio conflitto. Shuntaro Furukawa, presidente della compagnia, ha risposto: “Dal momento che il fornitore di servizi di pagamento per il Nintendo eShop che ha la gestione del business digitale su suolo russo ha sospeso le transazioni in rubli russi, il Nintendo eShop russo è in modalità di manutenzione dal 4 marzo”.
“In aggiunta, a causa della sospensione delle operazioni del Nintendo eShop e delle difficoltà a livello logistico, al momento non spediamo alcun prodotto, neppure in formato fisico, in Russia. Non discuteremo la quantità specifica dell’impatto, ma questo problema ha effetti trascurabili sui nostri risultati finanziari complessivi dal momento che le vendite in Russia sono solo una parte piccola delle vendite complessive del gruppo Nintendo”, questo è quanto dichiarato dal presidente.
Si è poi visto l’intervento di Satoru Shibata, senior executive della compagnia, che ha aggiunto che l’azienda sta “prendendo seriamente in considerazione come gestire la situazione nel futuro, in luce dei cambiamenti degli affari mondiali”. Ha quindi affermato che le vendite in Europa proseguono stabili, con Nintendo Switch oramai entrata nel suo fruttuoso sesto anno di vita. Insomma, la compagnia non torna indietro, e pare possa sopravvivere anche senza quella fetta di mercato composta dall’utenza russa.
Spiace naturalmente per i cittadini che, in molti casi, non hanno colpa, ma certe situazioni non sono neppure colpa dell’occidente, che senza reagire avrebbe quasi dato un implicito benestare a Putin per agire senza disturbo – cosa pericolosa da concedere a chi desidera riportare il proprio paese ai fasti imperiali.