Un Mistero lungo un secolo (Shijima Story)
Non è di certo la prima volta che qualcuno si inventa di rendere interattivo un live action come hanno fatto i ragazzi di Square Enix con The Centennial Case – A Shijima Story, insieme a h.a.n.d. che avete sicuramente conosciuto grazie al famoso The World Ends With You. In questo titolo ci ritroveremo a fare i detective impersonando Haruka Kagami in molteplici epoche.
In verità la protagonista è una scrittrice e appena si inizia il gioco ci si ritrova ad un evento di firma copie della signorina Haruka. Qui faremo conoscenza in pochi istanti anche della spalla Eiji Shijima, che dà anche il nome al gioco. Sua è la famiglia che ci porterà a dover investigare su vari accadimenti che, come fossimo la signora Fletcher, ci si paleseranno dritti in faccia. Parlo di omicidi più o meno elaborati.
Gli sceneggiatori avrebbero sicuramente potuto impegnarsi di più nell’elaborare situazioni coinvolgenti e plausibili ma non è tutto da buttare. Investighiamo un po’ con questa recensione.
Più una serie TV
in The Centennial Case – A Shijima Story passeremo la maggior parte del nostro tempo ad osservare e assaporare un telefilm di stampo puramente Giapponese con tutti i suoi pro e contro, anche se posso dire per esperienza che gli attori recitano molto bene, tranne alcuni momenti di stupore o reazione esagerate tipiche dell’intrattenimento giapponese. Se, come me siete abituati a mangiare anime e serie tv a tutto spiano, la cosa non desterà troppo fastidio, o addirittura strapperà un sorriso.
Durante le varie “puntate” saremo spettatori a metà perché spesso (anche troppo) dovremo interagire con la pressione di un tasto o con una scelta multipla che, perfino io che sono portatore sano di perspicacia, ho capito essere completamente inutili.
Ci sta la pressione del tasto saltuaria per raccogliere le prove ma le risposte multiple che non cambiano neanche leggermente la trama o l’andamento degli eventi mi ha fatto storcere continuamente il naso. Avrei preferito non decidere proprio cosa risponderà la protagonista o solo penserà se tanto non avrebbe influito in nessun modo sulla linea degli eventi. Questo dettaglio può sembrare insignificante ma spezza malamente l’immersione nel gioco, anche se palesemente gli sviluppatori l’hanno fatto per il motivo opposto.
Molto carina l’idea di mettere una persona esperta nel settore dei romanzi gialli (è scrittrice, sapete) come protagonista che con le sue capacità ci darà modo di esplorare e sviscerare gli accadimenti della storia. Altrettanto carina è stata l’idea di sviluppare la storia in più momenti storici nell’arco di un secolo preciso preciso. Le varie epoche inoltre rendono vario e piacevole il prosieguo attraverso i vari capitoli/indagini.
I Sospetti
Non si può parlare di vero e proprio Gameplay in The Centennial Case – A Shijima Story perché, senza contare i momenti in cui dobbiamo compiere scelte inutili, sarà come guardare una serie investigativa in stile Poirot del sol levante.
Quando i fattacci accadranno, starà a noi investigare e porci le giuste domande per arrivare alla soluzione finale.
Questo avviene tramite una griglia di esagoni che contengono le domande chiave del nostro caso. Noi dovremo scorrerla e associare tutto ciò che sappiamo per formulare delle ipotesi. La loro correttezza sarà tutta da verificare ma, almeno, ci saremo fatti un’idea delle possibilità. Il processo di associazione lo si impara dal primo caso perché il tutorial mette più confusione che altro. Si tratta comunque di un concetto facile anche se non lo sembra al primo approccio. Questo processo è in fin dei conti molto chiuso e alle domande si possono associare solo determinati esagoni di fatti e/o oggetti. Si può dire essere una versione più elaborata del gioco per bambini con la stella, il cerchio e il quadrato (inutile spiegarvelo).
Ci sono però due motivi che me lo hanno fatto comunque apprezzare, nonostante tutto.
Rende più lento e facilmente assimilabile ogni ipotesi e possibilità relativa al caso senza stressarci troppo e ci da una maggior chiarezza su cosa può essere successo durante lo show. Infine, dovremo esporre la nostra teoria e senza complimenti accusare chi pensiamo sia stato a compiere l’omicidio. Dovremmo anche rispondere a tono a chi pensa che abbiate torto per incrementare la nostra credibilità o la nostra figuraccia (per non essere volgari).
La recensione in breve
The Centennial Case - A Shijima Story scorre molto fluidamente. Ci dona molte ore di intrattenimento scanzonato e momenti di piacevole coinvolgimento. Data la sua natura, è in grado di essere fruito su qualsiasi piattaforma senza nessuna limitazione, Nintendo Switch compresa, e non disdegna minimamente la possibilità di essere giocato anche insieme ad altre persone. Come si commenta in diretta un film o una serie TV, The Centennial Case - A Shijima Story può coinvolgere la famiglia in più serate di discussione attiva su come risolvere i vari casi. Essendo uno show interattivo, come un film con Poirot, non gode di nessuna rigiocabilità ma non credo possa contare come un difetto. Al netto di una macchinosa metodologia di formulazione delle teorie e di interazioni superflue, The Centennial Case - A Shijima Story (fortuna che esiste il copia-incolla) è un piacevole intrattenimento in singolo o in compagnia. Se le ambientazioni e lo stile cinematografico un po’ prolisse tipiche del cinema Giapponese non vi disturbano, questo titolo sarà sicuramente un ottimo modo di impiegare il tempo che altrimenti avreste passato solo a scegliere cosa guardare su Netflix (tutti sappiamo cosa vuol dire).
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Voto Game-Experience