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Home»Notizie»Nintendo»La Norvegia ha accusato Sony, EA, Nintendo e Valve di violazione delle leggi Europee sul commercio

La Norvegia ha accusato Sony, EA, Nintendo e Valve di violazione delle leggi Europee sul commercio

Brutte notizie per Sony, EA, Nintendo e Valve. I colossi dell'industria videoludica sono finiti al centro di un esposto da parte della del consiglio norvegese (NCC) per tutelare i consumatori.
Andrea ZuccolinBy Andrea Zuccolin29 Aprile 2018
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Brutte notizie per Sony, EA, Nintendo e Valve. I colossi dell’industria videoludica sono finiti al centro di un esposto da parte della del consiglio norvegese (NCC) per tutelare i consumatori. NCC dopo aver effettuato un’indagine ha dichiarato che i principali Store digitali dei brand pocanzi citati avrebbero violato la legislazione europea sulla tutela dei diritti dei consumatori.

L’inchiesta partita ancora lo scorso anno scorso ha portato alla luce alcune mancanze delle regole legate all’acquisto su questi store, evidenziando un problema che legato all’attuale legislatura europea. Tra i brand quello che starebbe violando più regolamenti sarebbe  Nintendo in quanto tramite gli acquisti effettuati sull’eShop non è ancora possibile usufruire di un annullamento dell’ordine. Anche Steam, Origin e il PlayStation Store sono stati segnalati per motivi più o meno simili in quanto quest’ultimi non richiedono al consumatore il “consenso esplicito al fatto di perdere il proprio diritto di recesso“.

Vi ricordiamo che il diritto di recesso è una legge europea attuata proprio per proteggere i consumatori che possono quindi ottenere un rimborso fino a 14 giorni dopo l’aver ricevuto un acquisto fatto sul web.

La richiesta del Consiglio Norvegese alle rispettive piattaforme è quindi quello di adeguarsi a queste leggi in quanto è già stata presentata una denuncia formale contro i quattro colossi del gaming che, se non rispettata, potrebbe portare ad un esposto alla commissione europea aggravando ulteriormente la situazione.

Di seguito vi riportiamo una dichiarazione da parte di un portavoce dell’NCC:

“I giochi venduti in formato digitali non vivono in un vuoto legislativo, per cui tutti i fornitori di software devono osservare leggi e regole e onorare i diritti dei consumatori proprio come fanno tutti gli altri”.

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