Stando a un nuovo report condiviso dal portale Polygon, una serie di truffe sarebbero state effettuate nei confronti di alcuni sviluppatori che pensavano di essere stati assunti da importanti aziende sviluppatrici di videogiochi come ad esempio Rockstar Games, Riot Games, Maticore Gaems e altre ancora.
Tutto questo per spingere i truffatori a ricevere soldi dalle persone che tentavano di farsi assumere per il lavoro tanto ambito da sempre. Questi truffatori sembrano essersi finti membri del dipartimento di risorse umane (HR) delle varie compagnia e avrebbero effettuato quindi finti colloqui a distanza tramite Discord oppure email.
Quando venivano assunti a loro insaputa per finta, i giovani ricercatori di lavoro appena usciti dall’università in un mondo scombussolato dal Covid, non hanno ritenuto strano accettare la richiesta di denaro da parte dei recruiter. In particolare, un caso ha visto la condivisione di dati bancari e addirittura l’acquisto di un iPad Pro da centinaia di euro a scopo aziendale, cioè come strumento da lavoro, e bugiardamente definito come “detraibile dalle spese” per convincere i malcapitati.
Sono state diverse le persone colpite da questi veri e propri truffatori, mentre tra le varie compagnia videoludiche la prima a prendere azioni contro di loro è stata Riot Games, una delle più “colpite” da queste finte assunzioni. La compagnia produttrice di videogiochi ha infatti fatto causa a ignoti per le colpe violazione e frode.
Le indagini stanno quindi lavorando per scoprire la vera identità di questi truffatori che sono riusciti a sottrarre denaro dai malcapitati fingendosi dipendenti di compagnie famose e rinomate, arrecando così un certo danno alla loro immagine.
La cosa particolare è che queste truffe sono state realizzate con grande precisione e metodi in grado di suscitare interesse e sicurezza nei confronti dei ricercatori di lavoro. Gli account Discord dei finti reclutatori mostravano infatti i nomi ufficiali dei recruiter delle aziende e questi offrivano finti colloqui dal tono professionale ed esaustivo. Perfino i documenti che venivano inviati insieme alle offerte di lavoro erano davvero ben realizzati, con tanto di loghi vari, firme e aspetto a prima vista perfettamente ufficiale.
Tra l’altro, stando a quanto affermato dalle autorità incaricate sul caso e rivelato nel report, i truffati non avrebbero diritto a un risarcimento, cioè non avrebbero modo di poter chiedere i propri soldi indietro. Voi cosa ne pensate?