Chiunque sia solito bazzicare almeno un pochino su quel del web è senza alcun dubbio a conoscenza (e non ditemi di no perché non vi credo) della censura che colpisce il materiale pornografico proveniente dal Giappone. Per chi non sapesse di cosa stiamo parlando (hmmm, ok) si tratta di una vera e propria censura ai genitali sia maschili che femminili, con delle immagini che perdono totalmente di definizione e con dei quadratoni enormi a coprire le zone erogene degli attori porno.
E proprio in tal senso nei giorni scorsi, in quel del Paese del Sol Levante è stato arrestato un uomo, originario di Takasago City, nella prefettura di Hyogo, per violazione del copyright poiché questo aveva escogitato un sistema per vendere film porno senza censura agli utenti.
Questo infatti faceva uso di un’Intelligenza Artificiale per rimuovere la censura dai porno in Giappone, per poi rivenderli ai clienti evidentemente desiderosi di vedere le parti erogene degli attori alle prese con produzioni hard. E questo era un giro piuttosto fruttuoso per l’uomo, poiché dal dicembre dell’anno scorso ha raggiunto la cifra importante di 11 milioni di yen grazie a 12.000 video venduti a 200 persone.
A scovarlo è stata la divisione per le contromisure del crimine informatico della polizia della prefettura di Kyoto e la stazione di polizia di Ukyo, evidenziando un supporto di registrazione elettromagnetico che violava la legge sul copyright. Questi inoltre hanno affermato che il dispositivo era stato modificato per rimuovere il mosaico di video per adulti (AV) abusando della tecnologia dell’intelligenza artificiale (AI). Questo uomo (43 anni), un autoproclamato creatore di contenuti video, è stato arrestato a Takasago City, nella prefettura di Hyogo, messo sotto torchio dagli agenti locali ha infine ammesso le accuse dichiarando che ha fatto tutto “per scopi finanziari“.
Secondo la polizia, il sospettato stava modificando il video con un software commerciale che utilizza la tecnologia AI “Tekogan“. Atti simili sono chiamati “distruzione del mosaico” e “rimozione del mosaico” e sono dilaganti su Internet.
Secondo gli esperti, Tecogan può utilizzare la funzione di apprendimento dell’intelligenza artificiale per prevedere l’aspetto originale di un’immagine poco chiara e generare in questo modo una pseudo immagine di alta qualità. Questo sistema dovrebbe essere utilizzato per l’analisi delle immagini delle telecamere di sicurezza, certamente non per contenuti pornografici.
Parlando un po’ di questa censura, risale nientemeno che all’inizio del XX secolo, dove grazie all’articolo 175 del Codice Penale del 1907 in Giappone si afferma che chiunque trasgredisca tale regola andrà incontro a pene che vanno fino a 2 anni di reclusione, oltre ad una multa fino a 2 milioni e mezzo di yen.