In conclusione di una recente causa legale nei confronti del colosso americano, Activision Blizzard ha confermato che pagherà ben 18 milioni di dollari dopo aver stretto un accordo con la EEOC, un’agenzia federale per l’impiego statunitense.
L’agenzia aveva infatti denunciato il publisher videoludico per aver intrattenuto sui luoghi di lavoro sistematiche molestie sessuali e discriminazioni nei confronti delle lavoratrici.
Activision Blizzard ha dichiarato pubblicamente che questi soldi serviranno non solo per scusarsi ma per compensare giustamente chi ha diritto a questo tipo di risarcimento.
L’ammontare del denaro eventualmente rimanente verrà donata in beneficenza a quegli enti che si occupano di sostenere il lavoro delle donne all’interno dell’industria dei videogiochi, in grado di promuovere maggiore consapevolezza sulla questione relativa alle molestie e ai purtroppo persistenti problemi di equità di genere.
In mezzo a questo esborso di denaro saranno presenti anche diversi investimenti pensati per sostenere in generale la diversità e l’inclusività all’interno della compagnia americana.
Nel documento di denuncia da parte della EEOC (Equal Employment Opportunity Commission) si accusava Activision Blizzard di pagare le donne meno degli uomini, di discriminare le dipendenti incinte e di effettuare ritorsioni contro le lavoratrici che osavano criticare l’operato ingiusto dell’azienda.
Si è conclusa quindi questa causa legale a seguito di un’indagine durata quasi tre anni, mentre ora Activision Blizzard deve vedersela anche con un’agenzia di collocamento californiana, con il governo americano stesso e con altri enti e sindacati statunitensi su fatti incresciosi della stessa natura.
Nel frattempo, l’azienda ha dichiarato che cercherà di migliorare i propri metodi di lavoro, mentre membri chiave dei vari team di sviluppo continuano a lasciare il posto di lavoro.