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Home»Notizie»Uno studio svela la crescita di odio e insulti razziali nei videogiochi online

Uno studio svela la crescita di odio e insulti razziali nei videogiochi online

Stando ad un nuovo sondaggio della Anti-Defamation League, condotto in collaborazione con Newzoo, questo 2021 ha visto
Alberto RossiBy Alberto Rossi16 Settembre 2021Updated:16 Settembre 2021
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Videogiochi-Violenza
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Stando ad un nuovo sondaggio della Anti-Defamation League, condotto in collaborazione con Newzoo, questo 2021 ha visto un aumento significativo di alcuni tipi di molestie nel gaming online. Entrando nello specifico dei fatti, questo sondaggio ha visto coinvolti più di 2.200 giocatori statunitensi fino all’età di 45 anni che giocano a giochi multiplayer online, quasi 550 dei quali tra i 13 e i 17 anni.

Il 99% degli intervistati ha affermato di aver avuto una qualche forma di esperienza sociale positiva durante le loro esperienze online, ma nonostante questo dato, certamente molto positivo, c’è da segnalare come molti di loro abbiano dovuto subire anche delle esperienze molto meno positive.

L’83% degli adulti ha infatti dichiarato di essere stato molestato mentre era alle prese con delle sezioni di gioco online negli ultimi sei mesi, mentre il 60% degli adolescenti ha subito delle molestie giocando online. La forma più comune di molestia basata sull’identità era rivolta alle donne, proprio come negli anni precedenti. Tuttavia, la percentuale di persone che ha segnalato tali molestie è passata dal 41% dell’anno scorso al 49% di quest’anno.

Altri gruppi che hanno visto un’impennata delle molestie basate sull’identità sono stati i giocatori di colore, raggiungendo il 42% nel corso di quest’anno rispetto al 31% dell’anno scorso, mentre invece i giocatori asiatici hanno raggiunto il 38% rispetto al 26%.

Inoltre è interessante notare come le varie molestie basate sull’identità si siano verificate nonostante il 37% delle persone appartenenti a questi gruppi attaccati abbiano nascosto la propria identità giocando online.

Per quanto riguarda i giochi che hanno favorito la maggior parte dei problemi di cui sopra, troviamo a primeggiare Valorant e Dota 2 per il secondo anno consecutivo, con il 79% e il 78% dei giocatori che hanno segnalato delle molestie subite rispettivamente in questi giochi.

Minecraft è stato invece il gioco con la minore percentuale di molestie ricevute. Anche Rocket League ha intrapreso un percorso virtuoso, passando dal 76% dei giocatori che hanno subito molestie l’anno scorso al 59% di quest’anno.

Anche la percentuale di giocatori che ha riferito di aver smesso di giocare a determinati titoli, a causa di offese ricevute, è aumentata per il secondo anno consecutivo, salendo al 27% rispetto al 22% dell’anno scorso. Valorant e Call of Duty sono i titoli che hanno allontanato più giocatori.

Il sondaggio ha anche riportato casi crescenti di doxing (informazioni di identificazione personale rese pubbliche) e swatting (uno sconosciuto che fa una falsa segnalazione ai servizi di emergenza su qualcuno). L’anno scorso il 13% degli intervistati ha dichiarato di essere stato doxato, mentre il 12% ha dichiarato di essere stato swattato. Quest’anno i numeri erano rispettivamente 22% e 20%.

Per quanto riguarda cosa si può fare per migliorare questi numeri in futuro, l’ADL raccomanda i publisher di giochi di rilasciare rapporti di trasparenza regolari e coerenti sull’odio e le molestie che rovinano letteralmente le loro comunity, inserendo controlli e pratiche di moderazione molto più presenti.

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