Chi segue con una certa costanza e con attenzione il mondo dei videogiochi sa fin troppo bene come negli ultimi tempi il retrogaming stia vivendo una vera e propria età dell’oro, con una consistente fetta di giocatori che sono disposti a spendere delle cifre folli pur di mettere le mani su copie di vecchi classici ormai introvabili sul mercato.
Proprio in tal senso non possiamo che segnalarvi le vendite record di alcune cartucce del NES e Nintendo 64 che sono state vendute nelle scorse settimane addirittura ad oltre un milione di dollari, e nello specifico ci stiamo riferendo ad una copia sigillata di The Legend of Zelda per il Nintendo Entertainment System venduta ad 870,000 dollari oppure la copia di Super Mario N64 acuistata addirittura a 1,5 milioni di dollari.
Ma a cosa è dovuta questa esplosione del fenomeno retrogaming? Stando ad uno youtuber queste vendite record delle cartucce non sono frutto del semplice e genuino collezionismo, ma sono state pilotate in modo a dir poco furbetto dalle varie aziende e collezionisti interessati a comprare e vendere prodotti.
Lo youtuber in questione è nello specifico Karl Jobst, famoso speed-runner di vecchi classici del passato, come GoldenEye 007, che ha pubblicato in queste ore un nuovo video dove ha accusato Wata Games e Heritage Auctions di aver fatto lievitare i prezzi di alcuni videogiochi appartenenti al retrogaming.
Questo è stato possibile, a suo avviso, attraverso degli acquisti fasulli e creati ad hoc dalle aziende, così da far diffondere online delle notizie che potessero rendere il retrogaming un mercato elitario e formato da persone cool (fighe). Ovviamente stando a lui prima o poi questa bolla scoppierà, con i collezionisti che potrebbero ben presto ritrovarsi con prodotti che valgono poco o nulla rispetto al valore attuale (aleatorio in molti casi).
Eccovi alcune dichiarazioni di Karl Jobst:
Esiste un gruppo estremamente elitario di persone molto benestanti e potenti, sono loro che hanno tirato le corse, in segreto, generando questo recente picco nei prezzi dei videogiochi. Sono sempre loro a guadagnarci per primi
Il PR Goldin Solutions, ha risposto per Wata Games definendo le pesanti accuse dello youtuber come “diffamatorie e prive di qualsiasi fondamento”.