In questi mesi sta andando in scena in quel dei tribunale un’accesa battaglia legale tra Epic Games ed Apple, con al centro delle questioni la monetizzazione delle microtransazioni di Fortnite. A causa di questo processo stanno emergendo in rete una gran quantità di documenti riguardanti tantissime aziende legate al mondo dei videogiochi, ed in tal senso ovviamente troviamo anche Google.
In queste ore infatti è emerso in rete un ricco documento confidenziale realizzato dal colosso americano nel corso dell’ottobre 2020, composto da ben 70 pagine e denominato “Games Futures“. Questo documento svela quindi come in quel di Google soltanto un anno fa avessero in mente un piano quinquennale con l’obiettivo di andare a realizzare nientemeno che “la più grande piattaforma di giochi del mondo“.
I dirigenti dell’azienda americana volevano infatti riunire i giocatori in una singola piattaforma, indipendentemente dalla piattaforma in loro possesso, quindi PC con sistema operativo Windows, Mac, dispositivi mobile e via dicendo, con questi utenti che potevano accedere ai servizi Google così da gustarsi un’ampia line up di titoli grazie ad un “controller di gioco portatile universale a basso costo“.
Sembrerebbe però che nel frattempo qualcosa sia cambiato radicalmente all’interno dell’azienda americana, questo perché in “Games Futures” si cita espressamente la volontà del colosso di andare a realizzare tante esclusive dall’alto budget per la propria piattaforma dedicata al gaming, cosa che ormai appare piuttosto complicata vista la decisione di qualche mese fa di chiudere tutti (o almeno una grossa parte) i propri team di sviluppo interni, licenziando inoltre gran parte dei dirigenti della divisione Stadia. Piattaforma di gaming in cloud che per Tim Sweeney di Epic Games è stata fortemente ridimensionata.
Inoltre anche un altro elemento suggerisce con forza che i piani sono cambiati all’interno di Google: il documento di cui sopra cita infatti la volontà dell’azienda americana di portare “giochi emulati, nativi e in streaming” su Windows, qualcosa che non sembra più verosimile visto che nel corso del mese di giugno Microsoft ha annunciato che le app Android sbarcheranno in modo nativo su Windows 11, con l’Appstore di Amazon come partner iniziale.
Ovviamente ciò non toglie che in futuro Google possa decidere di tornare ad investire pesantemente su Stadia così da realizzare i propri piani iniziali.