Il relitto più famoso della storia moderna è senza dubbio quello del Titanic, il celebre transatlantico cui James Cameron dedicò una commovente pellicola nel 1997 vincendo la bellezza di 11 premi Oscar, 4 Golden Globes e un premio SAG Awards. Un relitto che, complici le forti correnti dell’oceano Atlantico e l’attività dei batteri divoratori di metallo sta lentamente scomparendo dal luogo ove da oltre cent’anni giace, a 3.810 metri di profondità.
Ha avuto il via, in questi giorni, una missione con un duplice obbiettivo: documentare le condizioni del gigantesco relitto prima che sia compromesso e gettare le basi per delle future escursioni che, per la “modica” cifra di 150.000 dollari a persona permetteranno di visitare a bordo di un piccolo sottomarino il relitto. Una forma di escursione che, senza dubbio, attrarrà esclusivamente gente che di problemi di soldi non ne ha.
Il Titanic affondò nella notte del 14 aprile 1912 dopo l’impatto con un iceberg che non fu possibile individuare fino all’ultimo momento, a circa 400 miglia di distanza dalle coste di Terranova, in Canada. Un disastro a cui sopravvissero appena 700 persone (di 1.300 passeggeri e 900 membri dell’equipaggio imbarcati). A dare l’allarme circa il destino segnato del relitto è Stockton Rush, presidente di OceanGate Expedition, che ha già aperto le prenotazioni per chi volesse visitare il relitto.
“Nel giro di pochi decenni potrebbe non restare più nulla del Titanic: dobbiamo documentare in fretta tutto il possibile”.
L’eventualità di organizzare delle “escursioni” per visitare la tomba sommersa di questo gigante del mare è discussa fin dal 1985, anno in cui il Titanic fu finalmente ritrovato sul fondo dell’abisso. Le spedizioni che avranno inizio in queste settimane includeranno archeologi e biologi marini, ma ci sarà anche spazio per imbarcare a turno piccoli gruppi di turisti, una quarantina di persone in totale, che già hanno pagato i loro 150mila dollari per visitare il relitto.
“Sono ossessionata dal Titanic sin da bambina e ho iniziato a studiare oceanografia nella speranza, un giorno, di scoprire il relitto. Questo però è stato trovato lo stesso anno dell’inizio dei miei studi. Ma ho bisogno di vederlo con i miei occhi per sapere che è davvero reale”
ha detto ai microfoni della CBS Renata Rojas, di 53 anni, uno dei turisti che ha prenotato un posto nelle prime immersioni.