Dopo che Pete Hines di Bethesda si è “scusato” per l’esclusività Xbox di Starfield, il direttore generale del marketing dei giochi di Microsoft, Aaron Greenberg, non ha espresso esattamente lo stesso pensiero. “Non sono dispiaciuto, non mi dispiace”, ha detto Greenberg in una chat di Twitter Spaces tra lui e Hines. La risposta del dirigente Microsoft è comprensibile, visto l’acquisizione di Bethesda da parte dell’azienda di Redmond per rafforzare il proprio marchio.
“Ieri tutti hanno deciso di dare di matto perché ho detto ‘Mi dispiace’ a qualcuno che era arrabbiato”, ha detto Hines, in riferimento alle sue precedenti scuse riguardo a Starfield che ora è un’esclusiva Xbox. “Ho deciso che forse ci prenderemo tutti una pausa l’uno dall’altro tranne che per questa chat di Twitter Spaces.”
“Va tutto bene”, risponde Greenberg. “Non sono dispiaciuto. Non mi dispiace!” Ride mentre finisce la frase. Mentre è certamente detto scherzosamente nella conversazione, è chiaro che Greenberg lo possa intendere.
Dopotutto, in qualità di General Manager di Xbox, parte del suo lavoro è quello di rafforzare il marchio Microsoft, cosa che Starfield e altri titoli Bethesda permetteranno sicuramente di fare in futuro. Non c’è dubbio che l’acquisizione e l’esclusività di Bethesda e dei suoi franchise porterà più persone nella piattaforma di Xbox, sia tramite le console che come abbonati a Xbox Game Pass.
Le scuse per la delusione dei giocatori PlayStation di Hines provengono da qualcuno che fino a poco fa era comunque un editore di terze parti, più empatico con le persone che all’annuncio di Starfield non vedevano l’ora di giocarci, ma ora non possono farlo su PlayStation. Tuttavia, Hines chiaramente riconosce la realtà della situazione, ovvero che Bethesda è ora di proprietà di Microsoft. Greenberg, d’altra parte, non ha mai avuto paura di fare delle battute verso la concorrenza all’interno dell’industria.
In questo caso, l’acquisizione di Bethesda, e l’esclusività di Starfield, è una grande vittoria per Microsoft. Greenberg non ha intenzione di scusarsi per qualcosa che è solo business, nello stesso modo in cui non ci aspettiamo che un dirigente Sony si scusi per le future esclusive, acquisizioni o partnership di PlayStation.