Dopo un lunghissimo periodo di silenzio, intervallato da qualche rumor o qualche fugace dichiarazione, Dying Light 2 è finalmente venuto allo scoperto presentandosi con un format che, nel bene o nel male abbiamo imparato a conoscere. Dying 2 Know ci accompagnerà dunque in diversi episodi fino all’uscita del gioco, rivelando, man mano che la fatidica data si va avvicinando, piccoli dettagli riguardanti il titolo di Techland. Possiamo sicuramente dire che il primo episodio, a conti fatti, ha aperto la strada ai fan del titolo, mostrando tanti elementi sui quali è possibile speculare e tanti spunti di riflessione.
Grazie ad un gameplay trailer decisamente corposo, intervallato da alcune interviste agli sviluppatori, possiamo cominciare a delineare un quadro abbastanza chiaro di quello che sarà Dying Light 2.
Ambientato 20 anni dopo gli avvenimenti del primo capitolo e 15 anni dopo l’inizio dell’apocalisse in scala mondiale, Dying Light 2 ci metterà nei panni di Aiden Caldwell, un lupo solitario alla ricerca del suo passato. Sebbene, come è lecito aspettarsi, i dettagli della trama sono stati evitati in ogni modo, il trailer ci ha permesso di far luce sull’ambientazione, sui personaggi e sulle dinamiche di gioco che incontreremo nel corso di Dying Light 2.
Ambientato in una città chiamata “The City”, Dying Light 2 pianta le sue radici in quello che viene definito l’ultimo baluardo dell’umanità. Basandoci sulle interviste e sui dettagli del trailer mostrato, sembra che gli sviluppatori abbiano voluto non soltanto verticalizzare il mondo di gioco ma anche e soprattutto “spaccarlo” in due parti. La prima, sui tetti, nuova base della civilizzazione, la seconda sulle strade, ormai cimitero di una civilità perduta da 15 anni. Le differenze artistiche e stilistiche giocano un ruolo chiave nel delinare due mondi ed inserire il parkour ancora una volta come chiave di Volta per l’esperienza di gioco.
Tralasciando la presenza di diverse fazioni sparse per la città, appena annunciate e sulle quali non si sa praticamente nulla se non alcune linee caratteriali, il primo episodio di Dying 2 Know si è incentrato sulla visione panoramica del titolo suggerendo alcune sfumature di gameplay ed alcune meccaniche “migliorate” che strizzeranno comunque l’occhio a coloro che hanno amato il primo capitolo. A partire da un parkour rivisto e migliorato, forte del doppio delle animazioni presenti nel primo capitolo, fino ad arrivare alla vera e propria evoluzione del personaggio sia in termini caratteriali definiti dalle scelte in-game che in termini di character building basato sulle dinamiche di gioco, sull’evoluzione dell’equipaggiamento e delle abilità. Insomma, Techland sembra voler costruire intorno all’amatissimo Dying Light un verso e proprio universo non tanto basato sull’importanza dei suoi personaggi quanto sulle meccaniche di gameplay e questo non può farci che piacere.
Certo, come ogni produzione di questo calibro è lecito aspettarsi un comparto narrativo curato, fatto di decisioni da prendere, dialoghi e personaggi interessanti ma quel che più ha catturato la nostra attenzione è la promessa di un mondo che cambia in base alle nostre decisioni, non soltanto in termini narrativi ma soprattutto in termini di gameplay e di ambientazione.
Anche in questo caso avremo una netta divisione tra fasi diurne e fasi notturne, la prima sarà un trampolino per l’esplorazione del mondo di gioco, la seconda, oltre ad essere un’occasione per fuggire in un posto sicuro come già fatto nel primo capitolo, costituirà per i giocatori più coraggiosi, l’occasione di ottenere prezioso loot. Durante la notte Dying Light 2 si riempirà di mostri violentissimi che, forti delle tenebre, abbandoneranno gli edifici e si riverseranno nelle strade, starà al giocatore scegliere se rifugiarsi o approfittarne per esplorare quei luoghi normalmente pieni zeppi di mostri durante il giorno.
In seguito ad una panoramica che non scende mai nei dettagli, abbiamo ottenuto quello che tutti cercavamo: una data di uscita. Fissata per il 7 Dicembre 2021, la data di uscita di Dying Light 2 è ancora lontana nell’economia di un anno che avrà altro da dire, probabilmente.
In conclusione, non possiamo non nascondere un certo timore per quanto mostrato, graficamente parlando il titolo sembra ancorato agli standard di qualche anno fa e non ci ha sbalordito almeno dal punto di vista tecnico ( sebbene il trailer in 4K 60FPS rilasciato poco dopo l’evento ci ha tirati un po’ su), tuttavia il format episodico, la data di uscita lontana ed una carenza generale di informazioni non possono che farci pensare a com’è stato gestito il lancio di Cyberpunk 2077. Probabilmente si tratta soltanto di superstizioni e nei prossimi mesi vedremo un Dying Light 2 in tutto il suo splendore, magari libero dai vincoli produttivi di un trailer come una sessione di gameplay aperta dal respiro più ampio. Non ci resta che attendere fiduciosi il prossimo episodio di Dying 2 Know ma una cosa è certa, Dying Light 2 non è morto, anzi, è più vivo che mai.