Il portale BusinessInsider ha portato a galla una possibile verità, relativamente al colosso Amazon, che alcuni potrebbero aver già sospettato e altri ascolteranno con sorpresa, ma che entrambi accoglieranno con una smorfia, come si accoglie la conferma di una triste realtà del moderno mondo del lavoro, che vede nei lavoratori più degli ingranaggi, facilmente sostituibili e dunque superflui, che delle vere persone.
Pare che, paradossalmente, in Amazon sia d’uso l’assunsione di dipendenti al solo scopo di poterli licenziare di li a poco. Un paradosso generato dalla realtà di un’azienda che si ritrova, tra l’altro, a dover presentare agli investitori anche il numero di lavoratori licenziati al fine di rendere maggiormente efficienti le operazioni dell’azienda: “Spesso si assumono delle persone semplicemente per poterle licenziare, è un modo per proteggere il resto del team”, ha detto un manager Amazon.
“Hire to fire”. Cosi viene chiamata, internamente all’azienda, questa pratica dell’assumere per licenziare – che è la traduzione letterale di Hire to fire. Una situazione assurda generata dagli obbiettivi URA (Unregretted Attrition). Di ciò si è molto discusso negli ultimi anni, ma Amazon ha sempre smentito le voci, bollandole come rumor privi di fondamenti. Anche in questo caso la posizione della compagnia rimane invariata: “Non assumiamo nessuno solo per poterlo lasciare a casa in meno di un anno” ha dichiarato un portavoce.
BusinessInsider possiede un documento interno relativo a Andy Jassy, il neo eletto CEO di Amazon, che testimoniano come egli avrebbe posto gli obbiettivi di URA al 6% e pare che per raggiungere tale obbiettivo i sistemi adottati siano vari, ma condividono tutti il medesimo obbiettivo: spingere il dipendente, tramite mezzi legali, ad abbandonare la compagnia. E come ci riescono? Eliminando posizioni, spingendo sui pre-pensionamenti e con altre simili tecniche di persuasione. Inoltre, nell’eventualità che si generi un divario tra le prestazioni effettive e gli obbiettivi fissati dall’alta dirigenza, questo è destinato ad accumularsi negli anni.
Cosa vuol dire? Che se per esempio gli URA 2020 fossero fissati al 5%, ma non ci si riuscisse a liberare che del 2% della forza lavoro, nel seguente anno questa differenza dovrà essere colmata raggiungendo il nuovo obbiettivo del 5% e sommandovi un supplemento del 3% rispetto alla forza lavoro dell’anno prima. Il mezzo più adoperato da Amazon per il conseguimento di questi risultati e rendere il licenziamento giustificabile per il dipendente è il Focus, ovvero un gruppo di lavoro per il quale viene prefissato un obbiettivo irrealizzabile o un compito vago e appena abbozzato. Il lavoratore qui inserito viene dunque attentamente valutato e, se dovesse fallire, viene inserito in un successivo programma chiamato Pivot, che esclude dall’uscita dall’azienda. Quando si finisce in uno di questi due programmi ci si vede preclusa ogni opportunità per chiedere diverse posizioni all’interno della compagnia. Ciò fa si che spesso sia lo stesso dipendente, preso per esasperazione, a decidere di dimettersi.