Hideki Kamiya è un personaggio a modo suo controverso. Figura storica dell’industria videoludica giapponese e mondiale, è tra coloro che ha dato alla luce PlatinumGames. Nella sua storia ha lavorato su titoli del calibro di Resident Evil 2, Devil May Cry, e più di recente di titoli come The Wonderful 101, Bayonetta 2, il cancellato Scalebound e Astral Chain. La sua celebrità si deve anche, in parte, al suo pessimo caratteraccio, di cui ha dato prova in diverse occasioni attaccando, con lingua estremamente tagliente, poveri giocatori rei di averlo innervosito in qualche modo.
Questa volta, però, il celebre autore si è spinto troppo oltre, arrivando a rivolgere un pesante insulto a Omar Alvarez, ex-PR impiegato presso Nintendo Spain nel periodo 2011/2018 purtroppo afflitto da un cancro terminale, la cui attuale aspettativa di vita arriva a soli quattro mesi. La colpa dell’ex PR sarebbe l’aver condiviso diversi aneddoti relativi al suo passato in Nintendo con protagoniste alcune delle figure chiave dell’ambiente come Iwata e, purtroppo, lo stesso Hideki Kamiya, che viene definito dall’ex addetto alle pubbliche relazioni come poco abile nella gestione dei rapporti con, appunto, i PR.
L’aneddoto si riferiva al periodo pre-lancio di The Wonderful 101, circa quattro mesi prima della release, quando Kamiya indirizzò ai PR europei una mail dai toni decisamente forti, accusandoli di non mostrare abbastanza del gioco. I PR, dal canto loro, risposero che non avevano nulla da mostrare, siccome non erano mai stati forniti i codici preview necessari. Cosi Hideki reagì inviando un codice, ma solo una settimana prima del lancio, al che per svolgere il proprio lavoro e portare il tutto agli occhi della stampa, chi di dovere, qui in Europa, dovette fare quelli che si usano definire “numeri da circo”.
L’aneddoto accennava anche, con toni del tutto amichevoli e per nulla accusatori o aggressivi, al fatto che Kamiya e il suo team sono un gruppo di appassionati bevitori, e che lo stesso Alvarez, in un occasione nel corso di un evento, ebbe occasione di essere testimone degli “effetti postumi” della loro passione. Dopotutto, quale bevitore non è protagonista di almeno un racconto imbarazzante delle proprie gesta sotto i fumi dell’alcol?
Kamiya non ha digerito tutto ciò, reagendo furente com’è solito fare. Incapace di trattenersi, ha affidato a Twitter un paio di post al vetriolo: “Chi c***o è questa m***a? Non conosco nemmeno un indirizzo e-mail di Ninty Japan” e, pochi minuti dopo: “Chi è il f*****o insetto che condivide bugie su di me?”. Sicuramente, per quanto possa infastidire sentir raccontare storie sul proprio conto, avrebbe potuto gestire la cosa in modo meno aggressivo e più costruttivo. E voi, cosa ne pensate?