Nintendo Switch continua ad essere affetto dal problema del drift dei Joy-Con e a quanto pare la compagnia deve prepararsi ad affrontare un’altra class action, questa volta partita dal Canada.
Il problema del drfting dei Joy-Con non è stato risolto dal lancio di Nintendo Switch a oggi e sembra intrinseco con la progettazione stessa dei controller. Si tratta di un difetto nel rilevamento degli input che porta il sistema a ricevere erroneamente un segnale costante in una direzione anche se lo stick viene mantenuto in posizione neutra.
Al momento non esiste una spiegazione ufficiale a questo problema, ma stando a varie ricerche è emerso che potrebbe essere dovuto a un’usura straordinaria che si rileva nei componenti interni, a causa dell’attrito tra alcuni elementi di plastica che lascerebbe residui in grado di influire sui sensori.
Nel corso del tempo sono state effettuate un paio di revisioni dell’hardware, ma il problema del drifting persiste e ha portato Nintendo a dover estendere l’assistenza clienti sui controller, che in USA prevede ora riparazioni gratuite dopo un primo periodo in cui queste erano comunque a pagamento, dopo il periodo di garanzia.
Tutto ciò non è bastato agli utenti, che hanno fatto partire anche le classiche class action. Solo il mese scorso, il presidente di Nintendo of America, Doug Bowser, aveva parlato dell’argomento affermando che la compagnia sta costantemente monitorando la questione e cercando di risolvere il problema, ma al momento non sembrano esserci soluzioni in vista.
Nel frattempo, lo studio legale canadese Lambert Avocat Inc. ha fatto partire una nuova class action presso la corte superiore del Quebec, registrata il 15 gennaio 2021 dopo che un utente ha riscontrato il problema del drifting per due volte consecutive su un Joy-Con mandato in riparazione per il medesimo motivo.
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