Nel mondo del fumetto c’è un elemento intramontabile: il fascino dei supereroi. E’ oggettivo, che il tempo non ha reso le storie meno avvincenti e i personaggi meno straordinari, ma anzi intorno a loro si è creato un mondo splendidamente immutabile e dal pubblico di fan estremamente eterogeneo.
Quello che è mutato, però, è il metodo di fruizione. Il cartaceo non bastava più, e il cinema e la televisione sono semplicemente una naturale evoluzione, una rappresentazione visiva decisamente più d’effetto. Gli ultimi dieci anni, in particolare, sono l’esempio di quanto tutto questo funzioni, e cresca sempre più di importanza e di pubblico. In questo mondo parallelo i videogiochi si sono ritagliati il loro spazio. Del resto rispetto all’esperienza visiva del cinema e della TV, che è sì emozionante ma passiva, nei videogiochi si aggiunge un tassello in più, siamo noi a controllare il supereroe. Tutti una volta della vita hanno desiderato di impersonare un supereroe, nei videogiochi virtualmente si può.
Il settore dei videogiochi, però, non sono riusciti a stare sempre al passo con la controparte televisiva e cinematografica. Il successo e la fanbase non portano sempre alla realizzazione di un videogioco nonostante ci siamo tutte le carte in regola per creare un titolo di qualità. Un esempio recentissimo (visto che arriva nelle sale oggi) è Black Panther. Il nuovo film è per noi la giusta occasione per stilare una lista di supereroi orfani di videogames, ma meriterebbero sicuramente un titolo tutto loro.
Black Panther
Supereroe Marvel tornato, cinematograficamente parlando, in auge grazie al film Capitan America: Civil War. Black Panther rientra perfettamente nella nostra lista grazie alle sue caratteristiche, e una storia dall’incipit semplice, quanto interessante. T’Challa, il nostro protagonista, è il legittimo erede del regno di Wakanda e del manto di Black Panther. Quest’ultimo unito ad un elevato quoziente intellettivo e prestanza fisica, rendono il nostro supereroe forte, veloce, con riflessi e udito soprannaturali e guarigione rapida.
Insomma tutti elementi che se ben sviluppati potrebbero creare un gioco qualitativamente eccellente. Volendo però provare ad entrare più nello specifico, la sua rapidità e forza, per noi si sposerebbe bene con il sistema di combattimento Freeflow, lo stesso presente in Batman della serie Arkham. Il gioco risulterebbe nelle fasi più concitate, rapido, lineare fluido e donerebbe al tutto spettacolarità, adattabili a Black Panther. In un ipotetico gioco completo, tutta la parte “felina” del protagonista avrebbe una valenza più stealth che ben di sposerebbe con una trama e sotto trame a tinte politiche e con l’ambientazioni di Wakanda.
Wonder Woman
Wonder Woman è l’esempio lampante che essere una supereroina DC tanto amata e tra i più iconici, non assicura un videogame. Non è nuova al mondo virtuale, ma ne ha fatto sempre parte come comparsa, non ottenendo mai una gioco tutto suo. In questo caso specifico può risultare inspiegabile, insomma con Wonder Woman gli spunti non mancano: principessa amazzone, dotata si una grande forza e velocità, sa volare e in più equipaggiata da uno scuso, spada e lazo d’oro indistruttibile e tiara a braccali, anch’essi delle armi. L’ ecletticità può essere l’elemento cardine, allora perché non creare un gioco simil Bayonetta? Si otterrebbe un gameplay rapido e composto da combo sempre più complesse e dinamiche che sfrutterebbero a pieno tutte le armi e tutti gli stili di Wonder Woman ( ispirandosi un po’ Injustice). Un gioco così permetterebbe di creare intorno al gameplay un corposa storia, che verrebbe unito a un mondo lineare estendibile anche in verticale e in constante evoluzione.
Green Arrow
Green Arrow, Oliver Queen nella versione non mascherata, rientra nella categoria di supereroi senza poteri, ma come Batman ha dalla sua un cospicuo patrimonio . Il tratto distintivo dell’eroe targato DC è l’arco e la mira millimetrica. Detto ciò non è difficile ipotizzare quale sarebbe lo stile di gioco più congeniale: un gameplay ispirato a Horizon Zero Down. L’idea sarebbe quella di avere tra le mani un gioco in grado di unire ad un gameplay pianificato, velocità e precisione , non solo per sconfiggere più nemici contemporaneamente, ma per sbloccare, all’interno di una mappa vasta, enigmi ambientali.
Black Widow (Vedova nera)
Vedova Nera nome in codice di Natasha Romanoff, ex spia del KGB e poi passata dalla parte degli Stati Uniti unendosi agli Avengers.
Con Vedova Nera e questo tipo di background si può per un ipotetico videogames far riferimento ad un unico genere: lo stealth. Un titolo in puro stile Metal Gear, con un mondo di gioco complesso, con missioni man mano più difficili e trama sempre più fitta. Del resto parliamo di Russia, Stati Uniti e spionaggio, creare una trama infarcita di colpi di scena a tema Avengers sarebbe d’obbligo.