Tornano anche quest’anno, nonostante le difficoltà che hanno caratterizzato il 2020, i The Game Awards. Divenuti in poco tempo l’equivalente degli Oscar in ambito videogame, la rassegna ideata da Geoff Keighley non mancherà nemmeno quest’anno di deliziarci con il suo format fatto di premiazioni e annunci succosissimi, anche se occasionalmente in forma “ridotta” e ovviamente senza pubblico. Presto, più precisamente il 10 dicembre ore 4:00 pm PT, ovvero all’1.00 del mattino dell’11 dicembre qui da noi in Italia, scopriremo quali saranno i titoli ad aggiudicarsi i premi più ambiti. Nel frattempo vogliamo rinfrescarvi la memoria sulla storia degli Awards, approfondendone regolamento e modalità di voto, per darvi infine i nostri pronostici e le nostre previsioni su chi potrà portarsi a casa la statuetta in questo 2020.
Che cosa sono i The Game Awards?
I The Game Awards, istituiti per la prima volta nel 2014, nascono da un’idea di Geoff Keighley, giornalista specializzato nel settore per anni volto di GameTrailers TV e già autore degli Spike Video Game Awards, di cui questi sono una naturale evoluzione. Durante la serata evento, oltre all’assegnazione dei premi per le varie categorie, viene sempre riservato uno spazio dedicato all’annuncio di nuovi giochi, come accadde nel 2014 con il reveal del primo gameplay trailer di The Legend of Zelda Breath of the Wild o nel caso più recente di Hellblade 2, presentato proprio durante l’edizione 2019 della rassegna. L’ambita statuetta messa in palio durante i The Game Awards, disegnata peraltro dallo stesso Keighley in collaborazione con Weta Workshop (azienda neozelandese di effetti speciali), raffigura un angelo alato che emerge da alcuni blocchi poligonali, una metafora dell’evoluzione del medium dei videogame che prende forma e “vita” dalla lavorazione digitale. I parallelismi con gli Academy Awards (per gli amici Oscar) sorgono quindi spontanei e l’hype scaturito nel pubblico amante dei videogiochi è di anno in anno sempre più crescente.
Come si vota?
Partiamo dalle nomination: la lista dei candidati viene stilata da una commissione di rappresentanti dei principali produttori di hardware (leggasi Sony, Microsoft, Nintendo e AMD) assieme ad una delegazione di publisher. Il comitato, che per ovvi motivi non parteciperà al voto finale utile per l’assegnazione dei premi, avrà invece il compito di selezionare circa 95 votanti fra testate online e influencer scelti tra i più popolari al mondo in ambito di videogames, i quali saranno incaricati di indicare i titoli candidati alle varie categorie dei The Game Awards. La lista viene infine scremata e per ogni categoria vengono individuati 5 giochi finalisti che si contenderanno il premio. A partecipare sono unicamente i giochi già usciti o in corso d’uscita nel periodo che va dalla fine della precedente edizione e l’inizio di quella corrente. I vincitori verranno proclamati in base al voto della giuria sopracitata (determinante al 90%) e a quello del pubblico (il restante 10%) che ha già espresso peraltro le proprie preferenze nelle scorse settimane attraverso il sito della manifestazione e di cui parleremo in maniera più approfondita nell’ultimo paragrafo.
I vincitori delle edizioni passate
Pur avendo diverse categorie, l’attenzione di ogni edizione dei The Game Awards è focalizzata principalmente sul Game of the Year, ovvero il titolo più bello e significativo dell’anno. Ci sono però anche giochi che si sono distinti per essersi accaparrati più statuette nelle diverse categorie in una singola edizione, riuscendo ugualmente a lasciare un segno nell’albo degli Awards. Nella prima edizione, datata 2014, fu Dragon Age: Inquisition a portarsi a casa la statuetta più preziosa, con Nintendo eletta software house dell’anno e un certo The Witcher 3: Wild Hunt titolo più atteso. Fu proprio l’RPG di CD Projekt Red, dopo aver convinto critica e pubblico, ad essere eletto Gioco dell’Anno nell’edizione successiva, quella del 2015, con la stessa compagnia polacca premiata come Best Developer. Il 2016 fu caratterizzato invece dal ritorno in auge di Blizzard e del suo popolarissimo Overwatch, un FPS che riuscì a conquistare non solo il cuore del pubblico MMOFPS, ma anche quello dei fan più duri e puri di World of Warcraft e dei MMORPG in generale. Nello stesso anno si registrò il successo globale di Pokèmon GO, eletto miglior gioco mobile, oltre che il memorabile finale della saga di Uncharted giunta al 4° capitolo, premiato come miglior narrativa e miglior performance a Nolan North nel ruolo del protagonista Nathan Drake. L’edizione 2017 ebbe un unico re indiscusso con tre statuette: The Legend of Zelda Breath of The Wild, miglior gioco dell’anno nonché premio alla miglior regia e miglior action/adventure. Da menzionare anche i tre premi ottenuti da Cuphead (miglior direzione artistica, miglior indie e miglior debutto). Colpo grosso anche per God of War nell’edizione 2018, vincitore di tre premi come Miglior Gioco, miglior regia e miglior action adventure. Premio come miglior gioco 2018 soltanto sfiorato da Red Dead Redemption II, che comunque riuscì a consolarsi portandosi a casa ben 4 statuette. L’ultima edizione, quella del 2019, vede la sorprendente (e meritatissima) vittoria di Sekiro: Shadows Die Twice. Il souls-like a tema giapponese feudale di FromSoftware riuscì infatti a sbaragliare la concorrenza spietata di Kojima e del suo Death Stranding, che comunque si aggiudicò 3 statuette.
I candidati del 2020
Senza stare ad elencare tutte le nomintation per ciascuna categoria, di cui potrete trovarne l’elenco completo qui, ci soffermeremo invece sui titoli con più candidature, ed in particolar modo su quelli in lizza per aggiudicarsi il titolo di Gioco dell’Anno. I titoli in questione sono: Doom Eternal, Final Fantasy VII Remake, Ghost of Tsushima, Hades, Animal Crossing: New Horizons e The Last of Us Part II. Sono quindi tre le esclusive PlayStation (FFVII Remake, Ghost of Tsushima e TLOU Part II) che si contenderanno il premio più prestigioso dei The Game Awards, un solo titolo triplo A multipiattaforma (Doom Eternal), un’esclusiva Nintendo Switch (AC: New Horizons) e la sorpresa Hades, titolo indipendente a metà fra il rogue-like e l’hack and slash a tema mitologia vera rivelazione di questo 2020 e capace di ottenere ben 9 nomination in altrettante categorie. Ad aver ottenuto più candidature di tutti è invece The Last of Us Part II con ben 11 nomination, mentre a chiudere il podio della classifica dei giochi con più candidature c’è l’action a tema samurai di Sucker Punch Ghost of Tsushima con 8 nomination. Grande attenzione quest’anno anche alle innovazioni per l’accessibilità, con una nuova categoria dedicata che premierà l’attenzione degli sviluppatori verso i gamer con disabilità fisiche.
Chi vincerà?
Mentre il pubblico dei The Game Awards s’è già espresso eleggendo Ghost of Tsushima Best Player’s Choice con il 47% delle preferenze a discapito di The Last Of Us Part II (32%) e Hades (11%), resta soltanto da capire quali saranno le scelte della giuria. Per quanto riguarda i vincitori finali, possiamo ipotizzare quali siano i favoriti nelle diverse categorie sulla base della media voto e della popolarità dei candidati stessi. Partendo dalle categorie “minori”, i titoli che sembrano avere più chance di ottenere premi sono, per esempio, Half-Life: Alyx come il miglior gioco VR. Il titolo Valve, oltre ad aver acceso le speranze dei fan per un nuovo capitolo della saga nonostante i continui segnali negativi nell’ultimo decennio, è sicuramente fra i giochi più apprezzati realizzati per il supporto VR grazie al gameplay che ben si sposa alla periferica senza però rinunciare alla bellezza grafica e, soprattutto, alla trama. Sul fronte Best Mobile il testa a testa dovrebbe essere fra Among Us, divenuto virale soltanto quest’anno grazie ad alcuni streamer, e Genshin Impact, vera rivelazione del mondo dei jrpg gratuiti ad opera dello studio cinese MiHoYo. Se difficilmente Hades si aggiudicherà il titolo di Miglior gioco dell’anno vista la concorrenza, è altresì impossibile che non venga premiato con qualche statuetta. Il titolo di Supergiant Games è infatti in pole position per aggiudicarsi il titolo di Best Indie oltre ad essere in lizza anche per quelli di Best Art Direction e Best Action. Sfida a due anche tra Doom Eternal e Final Fantasy VII per la miglior colonna sonora, dove le schitarrate metalliche di Mick Gordon si scontrano con la delicatezza delle orchestrali di Nobuo Uematsu. Una piccola soddisfazione potrebbe togliersela anche Microsoft che, pur essendo nuovamente esclusa dalla corsa al Game of the Year, potrebbe avere l’esclusiva Tell My Why, realizzata da Dontnot per Xbox Games Studios, vittoriosa della categoria Games for Impact che premia quei giochi in grado di lanciare un forte messaggio sociale. Altra grande esclusa di quest’anno, forse ancor più clamorosa rispetto a Microsoft, è Nintendo, presente nella categoria di Miglior Gioco dell’Anno con il solo Animal Crossing: New Horizons, gioco che gareggerà inoltre per la categoria di Best Family assieme a Mario Kart Live e Paper Mario. In quest’ultima categoria gioca forte proprio il campione di vendite a firma Nintendo di questa primavera, che dovrà vedersela con la concorrenza poco agguerrita di Minecraft Dungeons e di Fall Guys e Crash Bandicoot 4, tanto belli quanto poco attinenti alla categoria. Dulcis in fundo, i favori dei pronostici per quanto riguarda il Miglior Gioco sembrano essere tutti rivolti a The Last Of Us Part II. L’ultima creatura dei Naughty Dog ha sicuramente registrato vendite altissime nonché voti eccellenti pressoché ovunque, dividendo però il pubblico, sia per lo scandalo del crunch sia per il presunto schieramento del gioco in ottica pro-LGBTQ+, fatto tristemente contestato attraverso un fenomeno review bombing collettivo mirato e confermato tutt’oggi con l’elezione di Ghost of Tsushima a Best Player’s Choice che suona più come un voto di protesta. Considerato però il peso minore della votazione espressa dal pubblico, questo potrebbe comunque non ostacolare la corsa di The Last Of Us Part II al successo, che rimane comunque il favorito al premio più prestigioso. Occhio però a Doom Eternal: lo sparatutto di Id Software ha ottenuto una media voto incredibile e potrebbe essere la vera sorpresa di quest’anno. E Cyberpunk 2077? Beh, se ne parlerà per la prossima edizione dei The Game Awards.