Sin dal lancio di Xbox Game Pass in tanti hanno iniziato a chiedersi se potesse essere un servizio sostenibile nel lungo periodo, domandandosi inoltre quanti soldi guadagnino effettivamente gli sviluppatori dei giochi che arricchiscono mese dopo mese l’importante line-up del Game Pass targato Microsoft.
Phil Spencer, boss della divisione Xbox, ha quindi deciso di rispondere a questo quesito nel corso di una nuova intervista con The Verge, svelando quello che in realtà già pensavano in tanti: le entrate cambiano da gioco a gioco essendoci di mezzo una gran quantità di variabili che rendono impossibile unificare il tutto sotto un unico compenso per tutti i team di sviluppo.
Eccovi le parole di Spencer:
“I nostri accordi sono variabili, diciamo. A sentirlo sembrerebbe qualcosa di ben poco organizzato, ma è un principio che si basa sui bisogni di ogni singolo sviluppatore. Una delle cose belle da vedere è quando uno studio, in genere quelli piccoli e medi, comincia a realizzare un gioco e ci dice ‘vogliamo portare il nostro progetto su Game Pass al lancio se ci date questa somma adesso’. Ciò che possiamo fare è dunque creare per loro una base solida su cui poggiare, e sanno che potranno avere questo in cambio. In alcuni casi paghiamo l’intero costo produttivo di un gioco. Dopodiché questo sviluppatori possono monetizzare tutte le eventuali opportunità di vendita al di là del Game Pass, mettendo in commercio il titolo su PlayStation, Steam, Xbox o Nintendo Switch. Per loro ciò significa proteggersi da qualsiasi rischio: il gioco verrà realizzato, avranno tutti i margini di profitto delle vendite, mentre noi avremo questa opportunità temporale. A volte paghiamo una somma allo sviluppatore per coprire le sue spese, a volte si tratta di una semplice transazione per portare un gioco già pronto su Game Pass. Altri vogliono degli accordi basati sull’uso e la monetizzazione tramite store. Siamo aperti a sperimentare con diversi partner perché non pensiamo di aver ancora stabilito perfettamente come dovrebbe funzionare questo rapporto. Quando abbiamo iniziato, disponevamo di un modello basato completamente sull’uso del software, ma molti studi ci dicevano ‘sì, sì, lo comprendiamo ma non crediamo in questa forma di accordo, dunque dateci i soldi e basta’.”
E voi cosa ne pensate delle dichiarazioni di Phil Spencer? Ditecelo nei commenti qui sotto!
Xbox Game Pass è molto simile al celebre Netflix dato che con una sottoscrizione mensile, di €9,99, si ha accesso ad un catalogo iniziale di oltre 100 titoli suddivisi tra giochi Xbox One e Xbox 360, con il passare dei mesi l’offerta verrà arricchita con nuovi giochi.
Il colosso americano ha riportato inoltre che tutti gli indecisi potranno provare il servizio gratuitamente, per 14 giorni, senza alcuna limitazione.
Segnaliamo che l’abbonamento all’Xbox Live Gold sarà necessario esclusivamente per usufruire delle modalità multiplayer dei giochi presenti nel servizio. I titoli presenti nel servizio verranno scaricati su Xbox One e sarà possibile giocarli offline per un massimo di 30 giorni. Ovviamente appena termina l’abbonamento non sarà più possibile giocare ai titoli scaricati mentre l’abbonamento era attivo.
In tal senso c’è da segnalare un bonus: se volete acquistare un gioco mentre siete utenti Xbox Game Pass potrete risparmiare il 20% sul prezzo del gioco base ed il 10% su tutti gli add-on dei titoli presenti nel catalogo del servizio.
Qual è la vostra opinione sul servizio? Ditecelo nei commenti qui sotto!
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