A sette mesi di distanza dall’uscita del mastodontico e straordinario DOOM Eternal, i ragazzi di Id Software sono tornati con The Ancient Gods – Part 1, il primo DLC stand alone che ci riporta nel frenetico e violento mondo dell’ultimo capitolo. Il concetto è chiaro: non è ancora ora di salutare DOOM Eternal, ma del resto con un titolo così di carne al fuoco e idee da sviluppare ce ne sono ancora tante, al punto da rilasciare un’espansione così corposa da essere divisa in due parti. Memori del capitolo principale, ci siamo lasciati con entusiasmo trasportare in Doom Eternal: The Ancient Gods – Part 1, trovandoci di fronte a un DLC appagante e straordinariamente impegnativo. Se volete saperne di più qui di seguito la nostra recensione.
Senza fine
In DOOM Eternal avevamo lasciato un vittorioso DoomGuy che era riuscito a fermare l’invasione demoniaca da parte della razza Maykr uccidendone il leader, salvando la Terra ormai sull’orlo del collasso dopo aver sterminato brutalmente il potente araldo demoniaco. Con i Maykr eliminati e tutti i sacerdoti infernali distrutti, la conquista e il collasso della Terra sembrava essere stata fermata ma, come si può facilmente intuire, le forze del male sono riuscite a sopravvivere, riorganizzandosi per pianificare subito un altro attacco. Il nuovo obiettivo dei demoni è Urdak il regno considerato anticamente come sacro, il compito dello Slayer sarà rimbracciare le armi (che in realtà non ha mai abbandonato) e scovare il misterioso Serafino, unica figura in grado di distruggere i demoni e bloccare definitivamente l’invasione di Urdak.
Farsi strada
Collegandosi direttamente al finale di DOOM Eternal, non aspettatevi delle prime battute lente allo scopo di farvi riambientare al mondo di gioco, The Ancient Gods Parte 1 inizia con un ritmo estremamente accelerato che caratterizzerà tutta la durate dell’espansione (della durata di circa 5-6 ore) con un livello di difficoltà a tratti ostico. La struttura del gioco, rispetto al capitolo principale, non cambia e inizieremo con tutto il nostro arsenale -fatta eccezione del Crogiolo- e potenziamenti faticosamente conquistati, ma il tutto risulta essere ancora più brutale con sezioni di gioco che vi lasceranno concretamente senza un attimo di respiro e combinazioni di nemici davvero complesse da fronteggiare. Nel gioco principale ci trovavamo a fronteggiare orde di nemici in aree per lo più molto estese, nell’espansione la situazione cambia, dato che gli ambienti risulteranno meno grandi, ma decisamente più popolate (molto più popolate) di nemici. Oltre ai “soliti” e già conosciuti demoni, in The Ancient Gods: Parte 1 troveremo nuovi nemici come: la torretta con in cima un occhio, in grado di ritrarsi quando la tenete per troppo tempo sotto tiro o se non manterrete le debite distanze. Un demone non eccessivamente ostico, eliminabile tramite un paio di colpi precisi e ben piazzati, ma li troveremo più di uno situati in punti dell’arena fortemente strategici, fungendo quindi da fastidioso elemento di disturbo, perché ovviamente non saranno sole, ma contemporaneamente saremo attaccati da orde di demoni. Di ben altra natura sono i nuovi Spiriti: entità che possono impadronirsi di qualsiasi demone potenziandone in modo evidente gli attacchi e la rapidità rendendolo ancora più resistente, una volta sconfitti però, possono possederne un altro. Inutile dire che la pazienza e soprattutto la rapidità con gli Spiriti è fondamentale. Infine un’altra novità è la versione corazzata dei Maykr, la cui armatura è praticamente indistruttibile, e potremo sconfiggerlo solo con dei singoli colpi precisi e dalla perfetta tempistica. Un nemico complesso, dal momento che solo può rallentarci con dei micidiali colpi, ma può anche rapidamente metterci con le spalle al muro, portando a una quasi inevitabilmente fine. E proprio quest’ultimo demone mette in evidenza il più grande problema di The Ancient Gods: Parte 1, ovvero lo sbilanciamento della difficoltà, la quale è tarata eccessivamente verso l’alto. Ora DOOM Eternal non è esattamente un gioco nato con la volontà di rendere la vita semplice ai giocatori, la sensazione di essere sopraffatti e sbeffeggiati dai nemici è costante, così come il passare di minuti e minuti a provare e riprovare la stessa sezione di gioco per poi scoprire che la nuova orda di demoni è letteralmente dietro l’angolo; ma nel DLC il tutto sembra a tratti eccessivo e uscire vivo in certi punti del gioco sarà veramente un’ impresa.
L’esplorazione
Tra le varie invasioni c’è anche spazio per l’esplorazione e le fasi di platforming che aveva reso ancora più interessante DOOM Eternal, certo nel DLC il tutto sarà in una modalità più ridotta, ma non mancheranno nuovi eventi speciali e Cancelli Slayer, segreti, power-up e i collezionabili che ci faranno approfondire la storia.
L’espansione ci porterà poi in tre differenti e suggestive location: la Struttura Atlantica UAC, una gigantesca base operativa nascosta nel bel mezzo dell’Oceano; poi Le Paludi del Sangue, un luogo piuttosto inquietante che aggiunge un nuovo elemento di difficoltà, rappresentato dalla foschia che avvolge determinate zone e impedendoci una visione nitida di quello che ci circonda, spingendoci a proseguire un po’ alla cieca. E infine La Selva, lo scenario esteticamente più originale: un bosco composto per lo più da enigmi.
A livello tecnico id Software conferma l’ottimo e impressionante lavoro svolto con Doom Eternal proponendo nuove aree da esplorare e non limitandosi a riciclare asset già visti. Il level design non è sempre riuscito, ma è apprezzabile lo sforzo. La presenza, poi, di alcune cutscene importanti e ben riuscite che trascinano egregiamente la storia, ma purtroppo rovinate dal doppiaggio in italiano, discreto ma nulla di esaltante. La colonna sonora è ottima anche senza la presenza di Mick Gordon, non ci troviamo di fronte a grandi stravolgimenti visto che comprensibilmente la nuova soundtrack segue la scia delle ormai già note tracce con qualche piacevole eccezione.
Versione provata: ps4
Versioni disponibili: PS4, Xbox One, PC
Prezzo: 19,90 euro