Adam Badowski, studio head di CD Projekt RED, ha recentemente specificato la natura dell’aumento delle ore di lavoro che verrà utilizzato dalla software house polacca al fine di aumentare la produttività degli sviluppatori e consegnare il videogioco Cyberpunk 2077 in tempo per la data di lancio prefissata.
Ricordiamo che la tecnica del crunch prevede un aumento del tempo dedicato al lavoro rispetto ai periodi di ordinaria amministrazione, al fine di completare un progetto il prima possibile ed entro una certa scadenza, consumando ulteriore tempo libero ai vari dipendenti dell’azienda che viene infatto tramutato in ore di straordinari.
Il capo del team ha spiegato che tutti i dipendenti verranno pagati per le lore ore di straordinari, ma Jason Schreier, da sempre attento al mondo del lavoro all’interno dell’industria dei videogiochi, ha criticato ovviamente questa scelta da parte della compagnia, evidenziato gli aspetti negativi del crunch come anche la sua larghezza di utilizzo in questo caso particolare.
Tuttavia, un giornalista di Game Informer non condivide le affermazioni di Schreier, affermando che molti sviluppatori interni a CD Projekt RED sono rimasti infastiditi da questa sua narrazione scorretta sulla situazione, in quanto avrebbe ingigantito significativamente il problema in questione. Secondo il giornalista di Game Informer il crunch sarebbe stato volontario da parte dei dipendenti dell’azienda.
Schreier ha ovviamente controbattuto a queste informazioni rivelando di aver parlato con una dozzina di sviluppatori di CD Projekt, i quali avrebbero testimoniato il crunch dell’azienda confermato arbitrariamente ai dipendenti da una e-mail da parte di Badowski. Nè attraverso la mail né attraverso le interviste con i dipendenti è possibile riscontrare le verità di alcune dichiarazioni dello studio head, in particolar modo riguardo al fatto che la maggior parte degli sviluppatori avrebbe accettato il crunch anziché rinviare il gioco.
Stando a quanto riportato da Schreier, numerosi sviluppatori hanno confermato di non aver mai avuto parola in tutto ciò, ricevendo solo una mail confermativa in cui si chiedevano maggiori sacrifici ai dipendenti, anche se questo avrebbe portato a tenerli per più tempo lontani da casa, aumentando la settimana lavorativa da 5 a 6 giorni.
Al minuto 57:30 del video qui sotto potete trovare le dichiarazioni del giornalista di Game Informer.
Schreier ha dichiarato in merito che una compagnia che abbraccia la cultura del crunch non è per forza cattiva, come non lo sarebbe di conseguenza l’industria stessa, ma sicuramente è curioso notare come in questo particolare caso le persone stiano facendo “salti mortali” per tentare di sminuire o addirittura negare la realtà di quello che sta succedendo.
Che ne pensate? Qui sotto abbiamo riportato alcuni tweet di Schreier sulla faccenda, con tanto di mail agli sviluppatori da parte di Badowski.
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