Lo scorso 25 settembre Hangar 13 e 2K Games hanno rilasciato Mafia: Definitive Edition, remake dello storico primo capitolo della serie pensato appositamente per sfruttare l’hardware di PlayStation 4, Xbox One e PC.
I fan della saga di cui sopra sanno che la serie Mafia è una delle più importanti del medium dei videogiochi in quanto ha tentato in tutti i modi di far capire al mondo intero come i videogame possano anche raccontare storie importanti, fatti di vita reale, indagare nella storia del genere umano e, perché no, fare critica sociale!
Proprio in tal senso Luca Federici, Juris Doctor laureatosi all’università di Urbino, ha dato vita al libro Mafia e Mafie: Cosa Nostra e la dote vincente, con l’intento di raccontare e spiegare anche ai non videogiocatori come il videogioco sia appunto un medium che non si ferma al puro intrattenimento, ma che dietro al suo abito da “semplice” prodotto pop tenta di trasformare in pixel la storia dell’uomo, la complessa e contorta società che ha messo in piedi e tutte le sue pericolose incongruenze.
Mafia: Definitive Edition propone infatti una trama decisamente complessa, raccontando in circa quindici ore di gioco alcune delle dinamiche più utilizzate in ambito mafioso: il ricatto, la cultura mafiosa che prevede l’uso sfrenato della violenza per ottenere ciò che si desidera in quel preciso momento, seppur futile, eliminando vite umane come se non contassero nulla. Azioni queste che finiscono per avere un peso insopportabile anche su chi sembrava assolutamente spietato e solido come un blocco di marmo, decidendo di mollare tutto e diventando un pentito, così da cercare disperatamente di riafferrare la propria umanità ormai quasi irrimediabilmente perduta.
Mafia e Mafie: Cosa Nostra e la dote vincente va quindi a raccontare come la vita umana non abbia praticamente il minimo valore nel sistema Mafia, come quest’ultimo si basi esclusivamente sul vivere l’oggi senza pensare in alcun modo al domani. Chi entra a far parte dai sistemi mafiosi ha infatti il solo obiettivo di raggiungere un determino scopo per poi essere gettato via come un calzino nell’immondizia appena non se ne ha più bisogno, appena non si è più utili alla causa.
Luca racconta come la Mafia non vive le stagioni ma le subisce, il tempo diventa infatti elemento cruciale per il raggiungimento di un obiettivo oppure per l’irrimediabile perdita dello stesso, non esistono valori edificanti volti ad elevare la già delicata situazione in cui versa l’essere umano. Nel sistema mafioso conta quasi esclusivamente il denaro, per quanto la religione sia incredibilmente presente nella vita di quasi tutti i boss mafiosi, con crocifissi d’oro esibiti in bella vista ed immancabili preghiere a Dio eseguite prima di consumare un pasto.
L’etica che questo sistema pretende di avere in realtà non gli appartiene affatto, vive infatti in una perenne scala di grigi (scuri) dove un attimo prima vedi il boss del quartiere dare lavoro a chi è stato totalmente abbandonato dallo Stato, per poi un secondo dopo commettere un omicidio a sangue freddo per punire il sottoposto di turno. È proprio questo infatti il pilastro che regge le mafie di tutto il mondo: si pongono l’obbligo ed il dovere morale di aiutare gli emarginati che vivono nelle periferie dimenticate dallo Stato, offrendo loro lavoro e persino sostegno economico incondizionato ogni mese, per poi però chiedere in cambio le loro vite, con una spietatezza e crudeltà inaudita. Non esistono via di mezzo, o sei con loro o contro di loro.
Questo continuo balzare su e giù tra grande moralità ed irrimediabile malvagità crea sconforto agli occhi di chi analizza questo terribile fenomeno socio economico, non è infatti accettabile che lo Stato possa essere il grande assente nelle zone più povere diventando il primo dei colpevoli dell’esistenza di queste vere e proprie aziende economiche che trafficano droghe, esseri umani ed armi.
Mafia e Mafie: Cosa Nostra e la dote vincente di Luca Federici riesci quindi a scavare con un cucchiaino e con gran delicatezza un tema così importante, controverso e delicato, trovando in Mafia di 2K un valido alleato per portare avanti il proprio racconto ed il proprio pensiero, con l’obiettivo di porre fine all’ormai nauseabonda ed anacronistica questione del videogioco descritto da altri media come mezzo di puro e sciocco intrattenimento.
Il libro di Luca può essere davvero un prezioso aiuto ed esemplificativo esempio di cosa può rappresentare il videogioco, andando a mettere in seria difficoltà tutti coloro i quali ancora oggi si ostinano a dire “ma alla tua età giochi ancora con i videogiochi?”.
Il medium dei videogiochi può e vuole essere molto di più e Mafia e Mafie: Cosa Nostra e la dote vincente è li a dimostrarlo!
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