A distanza di qualche giorno dall’apertura del servizio di Game Straming di Microsoft anche italia, abbiamo provato Project xCloud. A partire da un catalogo davvero impressionante fino ad arrivare a qualche incertezza tecnica, vediamo quali sono i punti di forza e di debolezza del nemico numero uno di Google Stadia.
Quella del game-streaming è una vetta che i colossi più importanti dell’industria non soltanto dei videogiochi stanno guardando con attenzione. Abbattere le barriere dell’hardware in un mondo sempre più connesso ad altissime velocità significherebbe, sebbene in maniera piuttosto utopica, andare ad eliminare una componente da sempre critica della produzione. In un modello di gioco pensato non per introdurre un dispositivo nelle case degli utenti ma per creare un conglomerato di macchine che, da remoto, portano in ogni casa il mondo dei videogiochi. Design, ottimizzazione, compromessi, anni di ricerca e sviluppo dedicati ad un modello di hardware bilanciato e performante da vendere al giusto prezzo, tutto sparito in favore dello sviluppo dei videogiochi e della manutenzione di questa immensa infrastruttura. È un pensiero che certamente non va a sfiorare le menti dei giocatori finali, spesso ignari dell’incredibile percorso che un pezzo di hardware attraversa prima di finire sugli scaffali ma la realtà dei fatti è questa: l’ostacolo più grande, non soltanto nel mondo dei videogiochi, ma nel mondo della tecnologia, è costituito dalla necessità di avere il “ferro” giusto al momento giusto.
Project xCloud non propone nulla di nuovo rispetto a quanto già visto con Google Stadia ma fa un passo in più che potrebbe rappresentare la carta vincente nello scontro tra titani che vede le più grandi multinazionali del pianeta scontrarsi a colpi di servizi. Il punto di forza più importante in questo caso è costituito dall’immenso catalogo di titoli disponibili sin da questo periodo di beta che si incrocia con una gestione già eccezionale delle politiche di smart delivery e cross-buy. Se su Google Stadia è infatti necessario mettere mano al portafogli per poter giocare uno dei titoli presenti in catalogo, Project xCloud va ad agganciarsi al nostro profilo Microsoft, ciò vuol dire che i titoli già acquistati e presenti nel catalogo saranno giocabili senza spendere un centesimo, senza dimenticare una futura integrazione con Xbox Game Pass che ci permetterà di mettere le mani sulle esclusive già dal day one, in qualsiasi piattaforma, mantenendo tutti i progressi di gioco.
Insomma, se Google Stadia fa affidamento, almeno al momento, su un’infrastruttura decisamente più performante, Project xCloud riesce ad abbracciare completamente la filosofia di Microsoft in termini di piattaforma su più livelli. Un ambiente fatto di Console, PC e dispositivi mobili all’interno del quale è possibile spaziare in lungo ed in largo senza perdere nessun pezzo per strada, nessun acquisto o progresso su un dispositivo piuttosto che su un altro.
Questo ci porta a quelle che al momento sono le incertezze di Project xCloud, incertezze che vanno a pesare soprattutto sul lato tecnico del servizio. La procedura per avviare i vari giochi è decisamente semplice, attraverso un’applicazione dedicata basterà accedere con la propria utenza e dopo pochi secondi avrete a disposizione il catalogo di giochi disponibili. Da Gears 5 a Forza Horizon 4, Ori and The Blind Forest, Project xCloud riesce davvero a mettere tanta carne sul fuoco. Il vero problema di Project xCloud tuttavia risiede nell’usabilità stessa del prodotto. Accedere ai giochi è spesso problematico, si va problemi legati ai tempi di caricamento, spesso molto lunghi, a problematiche legate allo streaming dell’audio non sempre in linea con il video ed un input lag davvero fastidioso che rende difficile la fruibilità di quei titoli che richiedono precisione e prontezza di riflessi. Abbiamo testato Project xCloud utilizzando una connessione in fibra gigabit ed i risultati al momento non sono propriamente incoraggianti. La sensazione di avere in mano il mondo Xbox è fantastica e da una sensazione di futuro davvero interessante ma, almeno al momento, i limiti tecnici sono davvero difficili da digerire. Project xCloud è, di fatto, un gradino sotto a Google Stadia in quanto a prestazioni ma non dimentichiamo che si tratta di un servizio ancora in divenire. Sarà dunque necessario un duro lavoro di ottimizzazione delle performance da parte di Microsoft prima di poter proporre al grande pubblico un servizio di questo tipo.