PlayStation Portable, nota anche come PSP, è stata una console semplicemente indimenticabile. Sebbene non sia mai riuscita realmente a impensierire gli irrefrenabili concorrenti di Nintendo, la prima console portatile di Sony è stata la casa di videogiochi “immensi”, molti dei quali vengono ricordati ancora oggi con grande piacere dai giocatori più nostalgici.
Di seguito vi presentiamo la lista dei 50 migliori giochi PSP che non potremo mai dimenticare.
1. Burnout Dominator
L’unico gioco del franchise di Burnout a non essere sviluppato da Criterion è anche un titolo spettacolare. Lanciato in contemporanea su PS2 e PSP, anche la versione portatile di Burnout Dominator sapeva difendersi con le unghie e con i denti, riproponendo alcune apprezzatissime funzionalità dei precedenti titoli. Non il migliore dell’intera serie, ma certo un racing game da ricordare e da recuperare.
2. Burnout Legends
Legends è il quinto capitolo della serie Burnout di Criterion, un ottimo videogioco arcade di corse che riproponeva fedelmente su PSP le emozioni dell’apprezzatissimo Burnout 3: Takedown. Il gioco, lanciato nel 2005, riproponeva infatti alcune modalità e piste del ben più celebre titolo insieme a nuovi contenuti, il tutto ricostruito per adattarsi al formato portatile. Una missione riuscita.
3. Castlevania: The Dracula X Chronicles
Il remake di Akumajo Dracula X Chi no Rondo, videogioco del 1993 che non ha mai varcato i confini del Sol Levante, arrivò su PSP nel 200 con grandi aspettative da parte di tutti i fan. Aspettative che, per fortuna, vennero confermate con un prodotto di alto livello, che grazie al restyling grafico in 3D (ma mantenendo la classica formula bidimensionale) faceva finalmente riemergere questo grandissimo classico della serie.
4. Crisis Core: Final Fantasy 7
Il capolavoro di Square Enix per PSP. Crisis Core portava per la prima volta l’azione in tempo reale nel franchise di Final Fantasy, incastrandosi in quell’intricato mosaico di Cloud, Sephirot, la ShinRa e così via che ancora oggi sono difficili da dimenticare, anche perché Tetsuya Nomura e Yoshinori Kitase hanno ben pensato di dare vita al progetto Remake. Comunque, su PSP la storia di FF7 veniva espansa con l’avventura del giovane SOLDIER Zack Fair, rivelando oscuri segreti sul passato dei volti già conosciuti. Un gioco fondamentale per la crescita di Square Enix, e tra i migliori mai lanciati su una console portatile.
5. Daxter
Mentre Jak & Daxter: Una sfida senza confine è un gioco da evitare come la peste (non può neanche essere definito quarto capitolo, in quanto sarebbe un insulto alla serie Naughty Dog), lo spin-off dedicato a Daxter è un platform avventuroso di tutto rispetto. Ambientato prima di Jak 2, in Daxter il simpatico protagonista si fa strada nelle pericolose vie di Heaven City, cercando un modo per liberare il suo amico imprigionato dalle guardie Krimzi. Un gioco quasi d’altri tempi, se visto oggi, con un gameplay semplice ma contornato da un umorismo perfetto.
6. Disgaea: Afternoon of Darkness
Disgaea: Afternoon of Darkness è un remake di Disgaea: Hour of Darkness, uscito in origine su PlayStation 2. Proprio come il suo progenitore, anche il titolo PSP, riproposto poi su Nintendo DS, combinava elementi tattici e strategici da gioco di ruolo, proponendo personaggi affascinanti e una intricata storia. Un gioco rimasto nell’immaginario collettivo, e forse il punto più alto toccato da Disgaea.
7. Dissidia: Final Fantasy
Quando Square Enix lanciò Dissidia: Final Fantasy, in pochi si aspettavano un’operazione davvero convincente. Prendere i più celebri protagonisti e villain della saga, per gettarli nella mischia di un inedito picchiaduro in due dimensioni. Idea folle, sì, ma altrettanto riuscita. Il conflitto tra Cosmos e Chaos esplose in una guerra che finì col coinvolgere guerrieri della Luce e dell’Oscurità da mondi paralleli, in un titolo non solo tra i più celebri della storia di PSP ma capace anche di dare vita a una piccola serie spin-off.
8. Echochrome
Questo particolarissimo puzzle game sviluppato dal defunto Japan Studio, chiuso da Sony nel 2021, era uno dei gioiellini nascosti di PSP. Lo scopo del titolo era quello di manovrare un manichino in un mondo da ruotare in tre dimensioni, con la fisica che si evolveva a seconda della prospettiva adottata. Ispirato alle costruzioni impossibili di Escher, Echochrome è uno dei titoli più curiosi dell’intera storia della console handheld nipponica.
9. FIFA 09
Per quanto sia difficile parlare di grandi evoluzioni nei videogiochi di calcio, guardando alla storia di PSP, l’esperienza migliore è quella arrivata con FIFA 09, nel 2008. Con una Electronic Arts che stava sempre più prendendo piede, rubando pubblico a Konami e PES, il titolo in questione spingeva su grafica e movimenti più fluidi e realistici, offrendo una splendida esperienza portatile per tutti gli amanti del genere. Di lì a poco, FIFA sarebbe esplosa anche grazie a queste ottime produzioni.
10. Final Fantasy Tactics: The War of the Lions
Nel 2007 Hiroyuki Ito riporta i giocatori nel mondo di Ivalice con il ritorno della serie Final Fantasy Tactics, e il rilancio è praticamente perfetto. Questo videogioco di ruolo tattico a turni, più simile agli scacchi che ad altri titoli di tale stampo, includeva anche alcuni personaggi provenienti da altri capitoli del franchise come Cloud (Final Fantasy VII) e Balthier (Final Fantasy XII). The War of the Lions esprimeva tutto il potenziale tattico della saga, ponendosi come uno dei migliori Final Fantasy mai realizzati.
11. God of War: Chains of Olympus
PSP è stata la casa di moltissimi spin-off di grandi franchise, e God of War, IP che esplose proprio nella generazione di PS2, ebbe ben due occasioni per mostrare i muscoli sulla piccola di casa Sony. Chains of Olympus, prequel cronologicamente ambientato prima di God of War, raccontava i primi tentativi di vendetta di Kratos verso il perfido Ares, riproponendo fedelmente anche il gameplay dei capitoli principali.
12. God of War: Ghost of Sparta
Avere un God of War su PSP era già una grande notizia. Averne addirittura due era perfetto, specie se il secondo spin-off, Ghost of Sparta, riusciva a migliorare ancora di più queste mitologiche e sanguinose avventure. Divenuto Dio della Guerra, Kratos inizia a riversare la sua furia sulla Grecia nel nome di Sparta, questo prima di venire tormentato dalle visioni di suo fratello Deimos ancora vivo. Un viaggio che si incastra con precisione e perfezione nella trama del franchise, e un altro titolo assolutamente fantastico.
13. Grand Theft Auto: Chinatown Wars
Chinatown Wars si discosta dagli altri due spin-off di GTA lanciati su PSP, essendo nato inizialmente come esclusiva per Nintendo DS. Ambientato nella stessa Liberty City di GTA 4, il gioco si concentrava sul protagonista Huang Lee, originario di Kowloon dove il padre venne assassinato. Tra sindacati del crimine e una città sempre sull’orlo del collasso, Chinatown Wars ha saputo raccontare uno scenario atipico per la serie, anche per quanto riguarda la sua direzione artistica. Un titolo davvero magnifico e vasto, anche se forse troppo pesante per PSP.
14. Grand Theft Auto: Liberty City Stories
Un’operazione di questo tipo sembrava impossibile su PSP. GTA III, solo quattro anni prima, aveva costruito le fondamenta dei sandbox open world tridimensionali su console casalinghe, e nessuno, se non appunto Rockstar Games, poteva fare lo stesso anche su un dispositivo handheld. Liberty City Stories tornava in quella folle città fatta di crimini, personaggi iconici e inseguimenti, ponendosi come un prequel di GTA 3 nei panni di uno dei futuri antagonisti, Toni Cipriani. Un titolo a dir poco straordinario, poiché in grado di replicare totalmente e fedelmente l’esperienza dei capitoli principali.
15. Grand Theft Auto: Vice City Stories
Appena un anno dopo, Rockstar Leed e Rockstar North ci riprovano, e il risultato è incredibile: Vice City Stories è un nuovo capitolo in perfetta continuità col predecessore, raccontando gli eventi negli anni ’80 che sarebbero poi confluiti in GTA: Vice City (2002) dal punto di vista del marine Victor Vance, fratello del già noto Lance Vance. Il gioco, pensando all’hardware di riferimento, era qualcosa di incredibile, fuori portata, gargantuesco. Vice City tornava in tutto il suo splendore, e i giocatori ne restavano giustamente ammaliati. Sfortunatamente, Rockstar non ha mai tentato la via di un ipotetico San Andreas Stories: chissà cosa avrebbe potuto fare…
16. Jeanne d’Arc
Questo JRPG di Level-5 non è sicuramente uno dei videogiochi più conosciuti dello studio, ma le sue qualità sono indubbie. Seppur schiacciato dalla popolarita di Final Fantasy Tactics: The War of the Lions, già presente in questa lista, lo strategico GDR a turni ripercorre la storia dell’eroina francese del XV secolo, introducendo però elementi fantasy e licenze poetiche per sviluppare una trama tutta particolare. Un omaggio a un simbolo della storia europea, rielaborato per creare un’esperienza magica e affascinante.
17. Kingdom Hearts: Birth by Sleep
In una ipotetica top 3 dei titoli per PSP, insieme a Vice City Stories e un certo gioco di Kojima (appuntamento a tra poco), occorre inserire anche Kingdom Hearts: Birth by Sleep. Al netto di alcuni lievi difetti, come un’eccessiva ridondanza dei minigiochi o alcuni contenuti in generale, il prequel della saga Disney e Square Enix era un gioco maestoso, un racconto avvincente e maledettamente triste dei nuovi protagonisti Terra, Aqua e Ventus, e un passaggio obbligato per il futuro della serie. Il nuovo sistema dei comandi sopperiva ai limiti tecnici di PSP, garantendo comunque una giocabilità eccezionale.
18. LEGO Star Wars II: The Original Trilogy
Nel marasma dei titoli multipiattaforma, LEGO Star Wars II: The Original Trilogy di Traveller’s Tales è un prodotto certamente degno di nota, rivolto ai più piccoli ma anche agli irrefrenabili fan della saga di Guerre Stellari. Questo sequel non si discostava dal primo gioco, mettendo però in scena, come suggerisce il titolo, gli originali film Una nuova speranza, L’Impero colpisce ancora e Il ritorno dello Jedi.
19. LittleBigPlanet PSP
LittleBigPlanet è stata una delle IP più sorprendenti su PlayStation 3. Un platform in due dimensioni con un delizioso stile artistico, che consentiva inoltre a tutti gli utenti di creare i propri livelli e condividerli con la community. La versione PSP era un ottimo compromesso: le funzionalità principali del gioco venivano mantenute, l’online era impressionante e la condivisione dei contenuti anche, riuscendo a sopperire ad alcuni difetti come l’editor non proprio paragonabile come comodità a quello PS3.
20. LocoRoco 2
Su PSP, Japan Studio si diede alla pazza gioia, dando sfogo alla sua creatività. La serie LocoRoco, tanto folle quanto riuscita, venne creata proprio dal team nipponico, e il secondo capitolo è quello più riuscito. Nel nuovo platform dedicato ai simpatici esseri deformi, il boss Moja Bon Mucho ha deciso di escogitare una canzone in grado di risucchiare la forza vitale dei LocoRoco. Parte così la nuova avventura, che stavolta si spingeva nelle profondità marine proponendo anche nuove abilità, pur mantenendo la dinamica degli animaletti da sciogliere o fondere in un unico LocoRoco.
21. Lumines
Lumines era un capolavoro, senza se e senza ma. Non apprezzato da tutti, vista la sua particolarità, ma senza dubbio un capolavoro. Un puzzle game atipico e magnifico, che mescolava alle sue dinamiche innovative anche la musica. Una sorta di successore spirituale di Tetris, nel quale tuttavia l’obiettivo era quello di riuscire a superare livelli di difficoltà via via crescente per creare particolari combinazioni.
22. Marvel: La grande alleanza
In mezzo a tanti esperimenti, più o meno riusciti, Marvel: La grande alleanza era un titolo molto divertente. Impostato come un action RPG infarcito di supereroi, il gioco ruotava intorno alla grande minaccia del Dottor Destino, che ha dato vita a una squadra nota come i Signori del Male i quali hanno come obiettivo la conquista della Terra. Non mancheranno numerosi villain galattici in questo titolo con visuale isometrica, come i mutaforma Skrull e Galactus.
23. MediEvil Resurrection
In un’epoca in cui i remake non erano certo comuni, Sony aveva provato a rilanciare uno dei suoi brand più bizzarri dell’era PS1 con MediEvil Resurrection, riedizione, appunto, del primo MediEvil. Questo remake abbandonava in larga misura i toni oscuri introducendo ambientazioni più amichevoli, anche se il cuore dell’esperienza restava praticamente invariato. Anche su PSP, insomma, le disavventure di Sir Daniel Fortesque fecero centro.
24. Mega Man Powered Up
Powered Up era un gioco bello, divertente, facile da assimilare e, per fortuna dei fan, un ottimo ritorno per Mega Man. Il platform a scorrimento laterale vedeva lo storico protagonista fermare il dr. Willy alla conquista del mondo – si tratta di un remake del primo Mega Man del 1987, ma con novità al gameplay tra cui l’utilizzo di otto robot in alcuni momenti della storia che conferivano la giusta ventata di freschezza. Un titolo imperdibile per PSP.
25. Metal Gear Solid: Peace Walker
Una volta avviato Peace Walker per la prima volta, un giocatore non poteva fare altro che restare sbalordito. Nessuno avrebbe potuto mai immaginare che Hideo Kojima e Konami sarebbero stati in grado di condensare un’esperienza come quella di Peace Walker, di gran lunga superiore a tanti altri titoli per console casalinghe, su PSP. E invece, il miracolo: un gioco mastodontico con un’infinita quantità di contenuti, un capitolo straordinario della saga, che faceva della rigiocabilità degli ambienti un suo punto di forza. Non è un caso che in origine questo gioco fosse pensato per essere MGS 5, perché la sua portata è, ancora oggi, davvero impressionante.
26. Metal Gear Solid: Portable Ops
Portable Ops fu la prima vera incursione di Metal Gear Solid su PSP, e anche se non può rivaleggiare con l’incredibile Peace Walker si tratta di un titolo che ha dimostrato quanto Kojima potesse stupire anche un un hardware così limitato come quello della portatile Sony. Portable Ops introduceva brevi missioni di recupero o salvataggio, che sarebbero poi state riutilizzate nel gioco successivo, e non aveva nulla da invidiare ad altri giochi stealth in circolazione. Per non parlare poi della netta superiorità sugli spin-off Metal Gear Acid, un insulto alla serie.
27. Midnight Club: LA Remix
Il porting PSP di Midnight Club: Los Angeles ridimensionava i suoi contenuti, proponendo una mappa più contenuta della città americana inserendo però anche Tokyo (era apparsa in Midnight Club 3: DUB Edition Remix). Mancavano alcune funzionalità, come gli inseguimenti da parte della polizia nella modalità free roaming, ma LA Remix resta un titolo di grandissimo spessore per la console portatile di casa Sony.
28. Monster Hunter: Freedom Unite
Freedom Unite, in Giappone conosciuto con il titolo di Monster Hunter Portable 2ndG, ebbe un successo assolutamente incredibile, con oltre 50 milioni di copie vendute (dato aggiornato al 2009). Il gioco, nonostante il piccolo hardware a disposizione, riusciva a replicare la grandezza dell’action RPG di Capcom, permettendo ai giocatori di diventare cacciatori di bestie colossali anche su PSP. Il risultato fu uno dei migliori giochi di sempre per la console, che chiunque dovrebbe recuperare.
29. Motorstorm: Artic Edge
La defunta Bigbig Studios portò Motorstorm anche su PSP con Arctic Edge, primo e purtroppo unico gioco del franchise sulla console portatile. Chiaramente, le innovative funzionalità degli episodi per PlayStation 3 venivano meno in questa esperienza, comunque ottimale per chi amava i videogiochi di corse estreme. Il gioco arrivò anche su PS2, sfigurando però di fronte alla versione PSP per la mancanza di effettivi miglioramenti.
30. Patapon
Proprio come LocoRoco, anche Patapon è un’altra folle e geniale creazione di Japan Studio, uno strategico a tempo di musica immerso in un coloratissimo mondo in 2D dallo stile asciutto e pulito. Il giocatore interpreta il dio dei Patapon, simpatici esseri neri simili a occhi che si muovono eseguendo musiche con tamburi, andando a ritmo con l’ambiente circostante. Un altro titolo figlio di un’epoca che esaltava la creatività, che Sony sfortunatamente ha abbandonato con il passaggio alle colossali produzioni dei giorni nostri.
31. PixelJunk Monster Deluxe
Sebbene gli amanti della serie avessero già avuto modo di provare tutto quello che il gioco proponeva, PixelJunk Monster Deluxe era un compendio immenso della saga tower defense, con tantissimi contenuti e inoltre il multiplayer online e nuovi nemici, oltre che l’inconfondibile musica che da sempre ha contraddistinto questi titoli.
32. Pro Evolution Soccer 6
Non è un caso che PES 6 sia finito anche nella lista dei videogiochi più indimenticabili di PlayStation 2. L’epoca d’oro di Konami risale proprio a quel periodo, e anche su PSP Pro Evolution Soccer 6 rappresentò il punto più alto della serie in fatto di giocabilità e divertimento. Da lì in avanti, però, il franchise andò sempre in calando, permettendo l’esplosione di FIFA.
33. Ratchet & Clank: L’altezza non conta
La serie di Ratchet & Clank sbarcò anche su PSP con L’altezza non conta (traduzione decisamente errata di Size Matters, che significa l’esatto opposto), un gioco che riuscì fedelmente a riproporre le medesime sensazioni e l’esperienza vissuta dai fan sui capitoli principali per PS2. I mondi erano meno dettagliati, e non si raggiungeva la magnificenza di Ratchet & Clank 3 in fatto di trama e contenuti, ma anche questo capitolo “in miniatura” fu una bellissima sorpresa.
34. Resistance Retribution
A differenza della serie Killzone, che per il passaggio su PSP aveva adottato dinamiche e meccaniche tutte nuove, Resistance Retribution riusciva a garantire abbastanza fedelmente l’esperienza della serie sparatutto di Insomniac Games, anche se la visuale in soggettiva veniva abbandonata in favore di quella in terza persona. Fornito anche di una modalità online fino a 8 giocatori, Resistance Retribution raccontava una storia fatta di perdite e vendetta, frutto ancora una volta dei malefici Chimera che hanno messo in ginocchio l’umanità.
35. Ridge Racer
Ma quanto era bello Ridge Racer. Su console casalinghe la serie aveva appena ottenuto una mezza delusione, ma su PSP la situazione si ribaltò: tantissimi tracciati, un comparto grafico a dir poco ottimo, una giocabilità perfetta. Per gli amanti dei videogiochi di corse, Ridge Racer era una tappa fondamentale su console portatile, seppur proponesse, giustamente, poche novità rispetto alle controparti per hardware pi performanti.
36. Secret Agent Clank
Altro giro, altro spin-off. Insieme a Daxter, anche Clank, la spalla di Ratchet, ebbe il suo personalissimo spin-off, che riprendeva simpaticamente origine dal terzo capitolo principale. Il titolo viene infatti strutturato come una sorta di grande film di azione e spionaggio che Clank sta girando nel ruolo di protagonista, lasciando a Ratchet il compito di combattere in una sempre piacevole arena. Qualche gadget, missioni da spia, e il gioco è fatto, anche se non propriamente memorabile.
37. Shin Megami Tensei: Persona 3 Portable
Persona 3 Portable proponeva l’immensità della saga di Persona ma trasportata sulla console portatile di casa Sony. Atlus offrì ai giocatori la possibilità di rivivere l’amato gioco da una prospettiva differente e dando maggiore libertà, caratteristiche e funzionalità. Nonostante l’approdo su PSP, insomma, il successo fu travolgente.
38. Sid Meier’s Pirates!
La versione PSP di Sid Meier’s Pirates! era chiaramente più spartana, visto l’hardware di riferimento, ma non per questo da sottovalutare, anzi. Lo strategico uscito in origine su PC manteneva il suo stile avvincente con un quantitativo enorme di ore, adottando inoltre un supporto multiplayer per battaglie fino a quattro giocatori. Strategia, divertimento, passione: erano gli ingredienti perfetti per il gioco.
39. Star Wars Battlefront: Renegade Squadron
Lo spin-off della prima serie Star Wars Battlefront era un gioiello perfetto per PSP. Lanciato nel 2007, molto prima che Disney azzerasse (o quasi) il canon del franchise, Renegade Squadron seguiva appunto un’unità operativa segreta dell’Alleanza Ribelle, raccontando varie importanti battaglie della Guerra Civile Galattica contro l’Impero di Palpatine dal loro punto di vista. Uno shooter in terza persona molto appassionante, oltre che infarcito di amore per la saga spaziale.
40. Syphon Filter: Dark Mirror
La serie TPS di Bend Studio, che poi svilupperanno Days Gone su PS4 senza troppa fortuna, sbarcò nel 2006 sulla portatile di casa Sony con il quinto capitolo, Syphon Filter: Dark Mirror. A differenza del precedente capitolo, Dark Mirror tornava alle dinamiche di gameplay originali, con una struttura più lineare ma comunque apprezzatissima. I giocatori vestivano ancora una volta il ruolo di Gabe Logan (insieme a Lian Xing), proseguendo l’intricata narrazione della serie. Era inoltre presente il multiplayer fino a 8 giocatori.
41. Syphon Filter: Logan’s Shadow
Altro giro, altro grande spettacolo. Syphon Filter: Logan’s Shadow, lanciato nel 2007, è ancora oggi l’ultimo capitolo del franchise, e fece sentire i nuovi passi avanti sulla piccola PSP. Con il motore fisico Havok, i nemici e gli oggetti finalmente reagivano con grande realismo alle sparatorie e alle interazioni in generale; Logan’s Shadow introduceva poi nuove meccaniche di gameplay come il movimento laterale e la possibilità di sparare alla cieca, che fecero dello sparatutto in terza persona uno dei must have della console.
42. Tactics Ogre: Let Us Cling Together
Il principale rivale di Final Fantasy Tactics fu una straordinaria sorpresa. O quasi, perché in realtà il gioco era un remake dell’originale Tactics Ogre lanciato su SNES nel 1995 e già proposto su PlayStation 1 due anni dopo. Il gioco condivideva con FF la passione per le grandi storie e i grandi personaggi, ponendosi come una delle produzioni immancabili nella libreria di un amante di JRPG. Anche grazie alla presenza di scelte che condizionano la storia, Tactics Ogre divenne un piccolo gioiellino di PSP.
43. Tales of Phantasia
Tales of Phantasia era un gioco di ruolo molto particolare. Sviluppato in origine da Wolf Team per Super Nintendo nel 1995, il gioco varcò i confini del Giappone solo dopo il 2003, arrivando poi alcuni anni dopo anche su PSP. Se ve lo state chiedendo, sì, si tratta del primissimo gioco della serie Tales of, e la giovane guaritrice Mint Adnade è ancora oggi ricordata come uno dei migliori personaggi femminili di sempre.
44. Tekken: Dark Resurrection
Dark Resurrection era un prodotto eccellente, ancor di più se contestualizzato alla dimensione di PSP. Il picchiaduro adottava meccaniche rodate ma sempre perfette, e per un amante della serie rappresentava quasi un acquisto obbligato anche se confinato alla piccola console Sony. Alcune recensioni lo definirono addirittura il miglior gioco di Tekken mai sviluppato fino a quel momento, anche se l’assenza del multiplayer fece storcere il naso.
45. Tekken 6
Altro picchiaduro, altro miracolo: anche Tekken 6 fu una vera sorpresa su PSP, riuscendo a replicare alla perfezione ogni singolo elemento della versione per home console – o quasi: mancava ad esempio la modalità Scenario, che si basava sulla trama del gioco. Poco male, perché tutto il resto era intatto e perfetto, gestito poi con eccellenza tecnica da Bandai.
46. Test Drive Unlimited
Non si tratta sicuramente del miglior gioco di corse su PSP, ma Test Drive Unlimited aveva comunque i suoi pregi e tratti distintivi. In mezzo a tanti giochi tutti simili tra loro, il gioco di Atari portava qualcosa di nuovo nella sua conversione dalla versione PS2, e anche tecnicamente si difendeva molto bene. L’isola che fa da sfondo al titolo, inoltre, è tutt’altro che piccola per gli standard della console: tra sfide e aree da visitare, Test Drive Unlimited garantiva ore e ore di sano divertimento.
47. Velocity
Velocity, sparatutto puzzle di FuturLab, chiedeva ai giocatori di liberare le navi rimaste incagliate, proponendo una grande profondità con abilità, ostacoli e una difficoltà via via crescente. Si tratta del tipico videogioco sul quale nessuno avrebbe scommesso, e che invece, una volta pubblicato, divenne quasi un fenomeno. Il titolo venne pubblicato anche su PS3, PS Vita e PS4, prima di approdare alcuni anni dopo anche su PC e Xbox.
48. Virtua Tennis: World Tour
World Tour era una versione migliorata del suo predecessore, e non c’è niente di male in tutto ciò, anche perché il titolo di SEGA confermò di avere una qualità altissima. Si tratta probabilmente del miglior videogioco tennistico di sempre per una console portatile, e basterebbe questo a descriverlo: impersonare i grandi fenomeni, da Federer a Roddick, era un’emozione unica per un appassionato, grazie anche a un gameplay quasi perfetto.
49. WipEout Pure
E qui si vola, in tutti i sensi. Il sesto capitolo della serie WipEout, sottotitolato Pure, venne lanciato nel 2005 su PSP. Come sempre sviluppato da Studio Liverpool, il gioco presentava una nuova interfaccia utente e un inedito processo di lavorazione che consentì di spremere notevolmente i limiti della console portatile, tanto da riuscire a replicare alla perfezione le adrenaliniche corse futuristiche anche sul piccolo hardware. Un grande successo, per Sony e i giocatori.
50. X-Men Legends 2: Rise of Apocalypse
Fa strano dirlo adesso, ma c’è stato un momento storico nel quale Activision non faceva solo Call of Duty (e pochissime altre IP). Raven Software, oggi costantemente al lavoro su Warzone, svilupparono un gioco di ruolo action dedicato alla squadra mutante di casa Marvel nel 2004, al quale seguì un apprezzatissimo sequel l’anno successivo. E proprio X-Men Legends 2, su PSP, si rivelò essere una splendida sorpresa, grazie anche al momento storico di fondamentale importanza per il super-gruppo di eroi.