Come se già Game Boy non avesse fatto scuola, Nintendo nel 2004 lanciò sul mercato una nuova console portatile destinata a entrare nella storia, non solo per il suo innovativo doppio schermo che implementava anche funzionalità touch, ma anche per l’aver quasi insinuato il primato assoluto di PlayStation 2. Nintendo DS arrivò infatti a vendere al 2014, anno nel quale venne messo fuori produzione, la bellezza di 154 milioni di unità.
Nintendo DS fu la casa di tantissimi videogiochi memorabili, perlopiù figli di alcuni grandi franchise già in voga ma non solo. Pur non disponendo della potenza di una PSP, ad esempio, le esperienze indimenticabili da vivere con la piccola console Nintendo tra le mani erano tantissime, ed è arrivato il momento per un altro tuffo nel passato.
Non sarà una lettura breve, e neppure facile: un “listone” (e non classifica, badate bene) di questo tipo non può far altro che riaccendere i ricordi di quando si era più piccini o anche solamente più giovani. Ecco i 30 migliori giochi Nintendo DS che non dimenticheremo mai.
1. Advance Wars: Dual Strike
Dual Strike non portò grandi novità nella serie Advance Wars rispetto ai suoi predecessori per Game Boy Advance, apparendo come quello che oggi sarebbe definito come un more of the same. Eppure, restava e resta ancora oggi un signor gioco, capace di coniugare battaglia e strategia in modo eccellente. Il suo sequel, Dark Conflict, non ha raggiunto lo stesso livello qualitativo, e probabilmente è per questo che Intelligent System si è poi dedicata al franchise di Fire Emblem, uno dei brand più in voga attualmente in casa Nintendo. Per fortuna i primi Advance Wars sono stati rilanciati nel 2023 su Switch con un’apprezzatissima operazione, e si spera che questo possa riportare alla luce anche il gioco per DS dimenticato colpevolmente da troppi.
2. Animal Crossing: Wild World
Wild World portava, in maniera molto intelligente, il franchise di Animal Crossing su console portatili. Questo perché Nintendo, così come i giocatori, si era resa conto che la serie sarebbe stata probabilmente perfetta per questi sistemi, con sessioni non per forza lunghissime ma costanti nel tempo. La grande N ci aveva visto giusto, e infatti Wild World fu uno splendido successo per la compagnia, un vero fenomeno che, al pari di giochi come Nintendogs, divenne il sinonimo stesso di Nintendo DS.
3. Castlevania: Order of Ecclesia
Forse l’unico grande difetto di Order of Ecclesia era un tasso di difficoltà esageratamente alto. Per il resto, il celebre gioco della serie Castlevania garantì una solidissima esperienza hardcore ai propri fan, allontanandosi dagli aspetti GDR non proprio riuscitissimi di Symphony of the Night e basandosi invece con decisione sulla componente platform. Un grande titolo, che avrebbe meritato qualcosa di più di quello che ha ottenuto. Probabilmente Konami neppure si rese conto della curva ripidissima di apprendimento, che tuttavia ne fa un titolo da prendere come una sfida personale per tutti i fan.
4. Chrono Trigger
Quanti ricordi, quanto splendore. Chrono Trigger è un’istituzione del genere RPG classico, che se già su SNES aveva raggiunto lo status di icona intoccabile del mondo dei videogiochi, su Nintendo DS viene scoperto da tanti nuovi giocatori che non possono fare a meno di restare ammaliati dalla sua grandezza. Il remake per la portatile Nintendo venne fornito di funzionalità aggiuntive e materiale bonus, inclusi dungeon magnifici, un nuovissimo campo di battaglia, alcune modifiche alla sceneggiatura, un finale extra e le ovvie implementazioni dei comandi touch della console. C’è un motivo se ancora oggi i giocatori sognano un clamoroso ritorno di Chrono Trigger in grande stile: si trattava di un’avventura magica, forse irripetibile, che in tanti hanno provato a omaggiare senza però riuscire mai a raggiungere tale livello di magnificenza. L’eredità di un’azienda che non è più riuscita a replicare un simile miracolo, ma la speranza è l’ultima a morire.
5. Dragon Quest IV: Le cronache dei prescelti
Nintendo DS è stata la casa di tanti videogiochi innovativi e inediti, ma la piccola console della grande N ebbe un altro, grande merito: portare la serie Dragon Warrior, o Dragon Quest come è meglio conosciuta oggi, verso l’Occidente. A onor del vero, questo lo aveva già fatto Sony con quel capolavoro de L’odissea del Re maledetto su PS2 nel 2004, ma è grazie ad ArtePiazza e ai remake dei primi capitoli, realizzati appunto per DS, che la serie si è progressivamente fatta conoscere sempre di più. Rispetto alla sua release originale, Dragon Quest IV venne riproposto con una traduzione migliore e un capitolo extra, confermandosi come un epico gioco di ruolo anche se proveniente dal lontano 1992. Uno spettacolo eccellente, e una grande scelta da parte di Square Enix per rilanciare un marchio importantissimo.
6. Dragon Quest IX: Le sentinelle del cielo
Tra i due remake litiganti, il terzo gode. Con una mossa decisamente a sorpresa, se si pensa che Dragon Quest 8 aveva ricevuto consensi all’unanimità anche al di fuori del Giappone (c’è però da dire che le vendite, lontane dal Sol Levante, non furono particolarmente esaltanti), Square Enix abbandona PS2 e le home console in generale per il nono capitolo della saga, sviluppato appunto come esclusiva Nintendo DS. Passare a un hardware così limitato non fu facile per i giocatori, ma il risultato, a ben vedere, fu eccellente. Le sentinelle del cielo era un’opera maestosa, vantando non solo un livello qualitativo altissimo ma anche inedite feature come il multiplayer, ponendosi come una delle più importanti perle del genere JRPG per console portatili.
7. Dragon Quest V: La sposa del destino
Come per Le cronache dei prescelti, anche Dragon Quest V, uscito originariamente nel 1992 su SNES, compì un balzo generazionale per approdare su Nintendo DS nel 2009. Realizzato stavolta interamente da Square Enix, il titolo era JRPG di vecchio stampo, ma, esattamente come il quarto capitolo, contribuì ad accrescere la maestosità del brand in Occidente. La narrazione si stava facendo sempre più importante e toccante, ma non mancavano alcuni elementi inediti che poi saranno poi ripresi anche in molti capitoli successivi. Insieme a Dragon Quest III, che si farà poi conoscere in quello stesso periodo grazie a un porting per Wii e 3DS, si tratta probabilmente del miglior gioco del periodo classico della serie.
8. Final Fantasy Tactics A2: Grimoire of the Rift
Originariamente previsto per il Game Boy Advance, sul quale era presente il suo predecessore, Tactics A2 venne dirottato su Nintendo DS con l’intento di sfruttare l’ottima nomea della serie anche per la console a doppio schermo. Scelta intelligente, anche perché Final Fantasy Tactics A2 è uno splendido JRPG tattico che si adattò perfettamente alle nuove possibilità fornite dal DS. Sul fronte delle novità, poco da dire, ma il titolo fu abbastanza solido da meritarsi un posto tra i giochi indimenticabili.
9. Ghost Trick: Phantom Detective
Shu Takumi, la stessa mente che partorì la serie di Phoenix Wright (sì, c’è anche quella nella lista, come è giusto che sia), fu il responsabile di un titolo investigativo di grande livello, Ghost Trick: Phantom Detective. Il protagonista Sissel si ritrova all’interno di una discarica, con un piccolo dettaglio: è morto. Per sua fortuna Sissel conosce Ray, una lampada posseduta da uno spirito che lo aiuta a scoprire i suoi nuovi poteri, abilità che gli consentono di riavvolgere il tempo e prevenire disastri. Questo bizzarro concept a enigmi fu inaspettatamente bellissimo da giocare, coadiuvato dal fatto che la storia portò poi Sissel a intrecciare una trama fitta e appassionante.
10. Golden Sun: Dark Dawn
Quello in cui eccelle Dark Dawn è la sua solidità. Dopo molti anni di attesa, nel 2010 la serie Golden Sun tornò finalmente su DS in gran spolvero, con un GDR avventuroso, divertente e molto coinvolgente. Per chi amava i grandi classici del genere, il nuovo Golden Sun fu una manna dal cielo, anche se questo portava ovviamente ad alcune involuzioni, se così si possono definire, nei confronti dei prodotti pubblicati in quegli anni. Per sua fortuna, fu un gioco riuscitissimo sotto molti aspetti, e in tanti lo ricordano ancora con passione.
11. Grand Theft Auto: Chinatown Wars
Imparagonabile come ambizioni a Liberty City Stories e Vice City Stories, apparsi su PSP, Chinatown Wars si discostava dalle produzioni appena citate, per vari motivi. Innanzitutto, il gioco proponeva una visuale isometrica ed era stavolta legato alla Liberty City di GTA 4, che nel frattempo aveva sbalordito su PS3 e Xbox 360. In secondo luogo, il contesto era davvero atipico per la serie: il protagonista è Huang Lee, il cui padre viene assassinato finendo nel mezzo di una guerra tra le gang di Chinatown e i sindacati del crimine che mirano a controllare la città della Libertà. Un titolo davvero maestoso per Nintendo DS, che profumava di ritorno al passato mantenendo però il giusto tocco di novità con elementi presi dalle opere più recenti.
12. Il professor Layton e il futuro perduto
Terzo capitolo ad arrivare su DS, Il professor Layton e il futuro perduto ovviamente non si discostava dalla formula vincente dei primi due titoli: il gioco piaceva, il concept era divertente e incapace di invecchiare, e al pubblico non serviva un cambio improvviso di direzione. Proprio per questo Level-5 si concentrò, oltre che sugli ovvi nuovi enigmi da risolvere, su una trama più complessa e articolata, contornata da alcuni momenti memorabili e minigiochi ispiratissimi. È tra i migliori capitoli del franchise, e anche nella lista dei migliori videogiochi di Nintendo DS.
13. Il professor Layton e il Vaso di Pandora
Conosciuto con il titolo di Professor Layton and the Diabolical Box in America, il secondo gioco della serie di Level-5 su Nintendo DS era eccellente. Il team creativo aveva capito che la formula funzionava e piaceva, e proprio per questo il sequel venne rielaborato con idee fresche e frizzanti per tenere alta l’asticella qualitativa. Le funzionalità di DS venivano anche sfruttate in modo intelligente e innovativo, garantendo tantissimi enigmi di livello e soprattutto tanto, tanto divertimento.
14. Kingdom Hearts: 358/2 Days
Non ci troviamo dalle parti del capolavoro, ma va dato atto a Tetsuya Nomura di essere riuscito a portare nel migliore dei modi una saga action come quella di Kingdom Hearts anche su DS, senza spingersi in esperimenti divisivi come Chain of Memories su Game Boy. 358/2 Days segue l’intero anno che Roxas trascorre all’interno dell’Organizzazione XIII, colmando il vuoto temporale tra il primo e il secondo capitolo principale. La storia di Xion è toccante, il legame di amicizia tra Roxas e Axel è raccontato intensamente, e nonostante un hardware molto inferiore a quella PSP che poi ospiterà l’ottimo Birth by Sleep, anche questo riuscì nel suo intento.
15. Kirby Super Star Ultra
HAL Laboratory ha vissuto di alti e bassi nella carriera di Kirby, ma Super Star Ultra fu uno splendido aggiornamento del classico per SNES, con una direzione artistica rinnovata e il solito, inconfondibile fascino dell’iconica pallina rosa di Nintendo. Erano presenti nuove modalità e minigiochi, variando anche il tasso di difficoltà per abbracciare un pubblico di fasce d’età differenti. Tuttavia, la serie di Kirby è sempre stata intesa come un prodotto molto solare e rilassante, proprio come il suo rilancio in 3D su Switch con Kirby e la terra perduta. E con Super Star Ultra la leggerezza era garantita.
16. Mario & Luigi: Viaggio al centro di Bowser
Non era certo la prima volta che Mario e Luigi si addentrarono nel genere dei giochi di ruolo… ma all’interno di Bowser, quello sì! Viaggio al centro di Bowser è uno degli spin-off marieschi più divertenti e riusciti, un terzo capitolo appassionante per la serie Mario & Luigi che non si faceva scrupoli a elevare tutto ciò che l’aveva preceduto in una formula rodata ma perfezionata. In questo capitolo, i due fratelli entravano all’interno del corpo del re dei Koopa per sconfiggere Sogghigno. Il gioco segnò anche l’esordio di Dorastella, da lì in avanti presenza fissa per la serie che, sfortunatamente, si fermò sei anni dopo con Paper Jam Bros., quello che si può intendere come il ponte di collegamento con la saga di Paper Mario.
17. Mario Kart DS
Sembra quasi un cliché inserire un capitolo della serie Mario Kart tra i migliori giochi di una console… Ma non potrebbe essere altrimenti. E anche nel caso di Mario Kart DS, i giocatori si ritrovarono di fronte a un racing game arcade solidissimo, capace non solo di replicare l’esperienza dei suoi predecessori per console casalinghe ma prendendosi anche la briga di introdurre alcune novità, scrollandosi di dosso l’appellativo di semplice compitino. Uno di questi era l’online: si trattò probabilmente della più grande svolta per la serie da molti anni a quella parte. Insomma, la sensazione di un Mario Kart in tre dimensioni tra le proprie mani era già magica, ma Nintendo riuscì a superarsi di nuovo.
18. New Super Mario Bros.
Sebbene oggi abbia l’aspetto di un platform qualsiasi, New Super Mario Bros. è stato un titolo forse fondamentale nella storia del genere. Nel bel mezzo dell’era del 3D, quando anche l’idraulico di casa Nintendo si era ormai spostato nei mondi aperti e nelle acrobazie esaltanti, ecco che il gioco per DS decide di tornare al passato, ricordando a tutti che i platform bidimensionali possono tranquillamente esistere ancora oggi. Si tratta anche del gioco che ha settato numerosi canoni estetici per il franchise di Mario, ancora oggi utilizzato. Un’opera coloratissima e divertentissima, oltre a essere un importantissimo rilancio per la serie Bros. ormai lontana da molti anni dagli schermi.
19. Nintendogs
Chi ha vissuto l’era di Nintendo DS, non può non ricordare cosa fu per la console il portentoso Nintendogs. Non il videogioco migliore, non quello perfetto, ma sicuramente capace di passare alla storia per il successo commerciale. Capace di vendere ben 24 milioni di copie, Nintendogs era un simulatore di vita nel quale, attraverso le funzionalità della console, occorreva prendersi cura del proprio cane domestico (virtuale, ovviamente). Una sorta di novello tamagotchi, che soprattutto in Giappone riportò in auge quella moda che sembrava si fosse spenta con la fine del secondo millennio.
20. Phoenix Wright: Ace Attorney
Il primo tribunale non si scorda mai. Phoenix Wright: Ace Attorney, primo capitolo della trilogia per Game Boy Advance e, appunto, Nintendo DS, è un titolo fatto di arguzia e umorismo, che spinge il giocatore a usare una sana dose di intelligenza. Capcom riuscì a costruire un titolo dalle apparenze molto bizzarre, quelle di un caso da risolvere nei panni di un avvocato, ma altrettanto divertenti. Visto il suo concept, è inoltre un titolo incapace di invecchiare, e ritrovarsi tra le mani il verdetto di non colpevolezza del proprio assistito era una gioia per il giocatore medio.
21. Picross 3D
In pochi, colpevolmente, lo ricordano, ma Picross 3D è uno dei puzzle game più brillanti della generazione alla quale appartiene Nintendo DS. Sviluppato da HAL Laboratory, il titolo sfruttava le già solidissime basi di Picross e le portava nella terza dimensione, offrendo una nuova gamma di sfide e rompicapi da risolvere, mettendo anche a nuovo una serie che aveva saputo garantire tantissime ore di divertimento. Fu anche il riscaldamento per quello che arriverà poco tempo dopo su Nintendo 3DS, vale a dire Picross 3D Round 2, il quale faceva uso del 3D stereoscopico della nuova console. Anche il gioco per DS, tuttavia, garantì ottimi risultati.
22. Pokémon Mystery Dungeon: Esploratori del Cielo
Quando ancora Pokémon amava sperimentare nel modo giusto, e non con esperimenti privi di anima come i due Let’s Go per Switch, ChunSoft partorì nel 2009 la consueta terza versione di Pokémon Mystery Dungeon, intitolata stavolta Esploratori del Cielo. Un dungeon crawler profondo e molto appassionante, divertente e colorato, perfetto per gli amanti dei mostri nipponici in cerca di nuove avventure differenti dal solito. Va sottolineato che Mystery Dungeon presentava corpose differenze rispetto alla serie principale, e proprio per questo non è stato adattato a tutti i gusti; ciononostante, si parla di un titolo con meccaniche precise e una grande storia da raccontare, rendendolo probabilmente il miglior spin-off mai concepito per la saga.
23. Pokémon Nero & Bianco
Nintendo DS è stata la casa di tanti capitoli indimenticabili della serie Pokémon. Uno, o meglio due, di questi è l’accoppiata Nero & Bianco, capace di innovare quanto basta pendendo comunque spunto dal suo nostalgico passato. Si tratta di una generazione controversa, questo sì; non sono poche infatti le guerre messe in atto dalla community tra coloro che amano Nero & Bianco e chi invece li ritiene come l’inizio della decadenza dei titoli di GameFreak. Oggettivamente parlando, il declino era ancora molto lontano.
24. Pokémon Nero & Bianco 2
Un anno dopo, ecco Nero & Bianco 2, ancora oggi l’unico sequel numerato di un videogioco della serie Pokémon. A un occhio inesperto, la formula è sempre la solita, e le novità sono poche. In realtà, guardando più nel dettaglio, Nero & Bianco 2 prendeva le ancora solidissime fondamenta della serie aggiungendo funzionalità, studiando una storia migliore e presentandosi come un’evoluzione perfetta degli antichi fasti del franchise. L’unica grande pecca mossa ai due giochi fu la scelta di non destinarli al da poco arrivato Nintendo 3DS, effettivamente poco comprensibile.
25. Pokémon Platino
Platino è stato la famosa terza versione di Diamante e Perla, quel titolo cioè che circa un anno dopo l’uscita della generazione di Pokémon riproponeva molte dinamiche dei suoi predecessori con alcuni aggiornamenti. Nel caso di Pokémon Platino, gli aggiornamenti furono colossali, e ancora oggi il titolo è riconosciuto come uno dei migliori videogiochi del franchise, al contrario dei già citati Diamante e Perla. Platino aggiunse tantissimi contenuti, risolvendo anche le criticità dei due giochi della quarta generazione tra cui una maggior attenzione alla storia e ai suoi personaggi. Pur essendo ancora parte dell’era pre-3D di Pokémon, fu una grande produzione.
26. Pokémon Versione Oro HeartGold e Pokémon Versione Argento SoulSilver
Così come Oro e Argento sono visti da molti come il miglior risultato della collaborazione tra GameFreak e The Pokémon Company, allo stesso modo i remake HeartGold e SoulSilver siano stati acclamati da critica e pubblico quando nel 2009 sbarcarono su Nintendo DS. La rivisitazione di questi due immensi videogiochi portava Oro e Argento nella quarta gen dei mostri nipponici, introducendo anche nuove funzionalità come il PokéWaller e la possibilità di interagire direttamente con i Pokémon. Trovare un difetto in HeartGold e SoulSilver è una grande impresa, ed è appunto per questo che non si parla solo di due titoli indimenticabili dell’era DS, ma forse dei migliori dell’intero e iconico franchise dei Pokémon.
27. Radiant Historia
Riproposto nel 2018 su 3DS con il sottotitolo Perfect Chronology, Radiant Historia è un JRPG di grande spessore. Sviluppato da Atlus e Headlock, il titolo si affacciava al sempre affascinante tema dei viaggi nel tempo, costruendo una storia condita da combattimenti divertenti simili a puzzle da risolvere. I personaggi piacevano, il concept delle linee temporali parallele veniva sfruttato con gran dovizia, integrando inoltre il gameplay con astuzia. Radiant Historia è ancora oggi un’esperienza molto particolare, forse unica, ed è un peccato che venga ricordata così poco.
28. Super Mario 64 DS
Per omaggiare uno dei migliori videogiochi della storia, Shigeru Miyamoto ebbe l’intuizione: prendere Super Mario 64, e farne un ambizioso remake per Nintendo DS. Il risultato di questa curiosa operazione arrivò nel 2004 sulla piccola console della grande N, e fu quasi eccezionale: l’intero Super Mario 64 era stato riproposto in tutto il suo splendore, comprensivo di qualche texture rinnovata e addirittura alcuni stage nuovi di zecca, Stelle inedite e poteri innovativi. Non solo: oltre a Mario, stavolta anche Yoshi, Luigi e Wario diventavano personaggi giocabili, ognuno con le proprie peculiarità. L’esito, come detto, fu quasi eccezionale. Quasi, appunto, perché con questo sistema dei vari personaggi alcune Stelle dell’originale SM64 risultavano rotte nel design. A prescindere da ciò, comunque, un titolo che ancora oggi tutti ricordano con grande amore.
29. The Legend of Zelda: Spirit Tracks
Nintendo, come sempre, esagerò con Zelda. Spirit Tracks seguiva abbastanza fedelmente le orme del a dire il vero mai troppo amato Phantom Hourglass, conducendo Link a bordo di un treno che sfruttava le funzionalità di DS per il gameplay. Lo stile dell’avventura era semplice e accessibile, almeno fino a quando, a un certo punto della storia, gli sviluppatori decisero di incrementare esponenzialmente la difficoltà, chissà perché. Detto questo, il fascino e l’innovazione erano elementi fondamentali di Spirit Tracks, un gioco davvero unico nel franchise di Zelda, e anche l’unico nel quale Link e la principessa interagiscono praticamente per tutto il corso dell’avventura.
30. The World Ends With You
The World Ends With You è un videogioco… strano. Un insieme di idee innovative, una storia contorta ma tremendamente coinvolgente, un design dei combattimenti e della progressione bizzarro eppure capace di rapire ogni singolo giocatore che abbia deciso di scendere davvero a fondo nella tana del bianconiglio. Rivalutato forse un po’ troppo tardi, il titolo ideato da Tetsuya Nomura era un gioco di ruolo davvero unico nel suo genere, e non è un caso che il suo creatore avesse in programma piani più grandi. Un sequel, ad esempio, che si è però concretizzato solo tredici anni dopo. Ma anche un piano più grande, come dimostra la sua inclusione nel multiverso di Kingdom Hearts.